La diversità in tre parole: «Io l'avrei mollato». Pausa. «L'avrei mollato molti mesi prima». Federica Pellegrini sta parlando accanto a Filippo. Filippo Magnini, il fidanzato. Quello che avrebbe mollato prima se... fosse stato come Alex Schwazer, l'ex fidanzato di Carolina Kostner. Fede non attacca Carolina, i rapporti sono buoni da tempi lontani, il tono non è polemico, segna solo una diversità di atteggiamenti, vedute e comportamenti: capisce lei, capisce perfino lui ma...«Sul doping sono a tolleranza zero, gente che va radiata a vita perché noi ci facciamo un sedere così...». Filippo guarda, ammicca, eppoi via twitter chiarisce: «Tranquilli, il problema non esiste». Non sia mai.
Federica Pellegrini ha appena lasciato Philippe Lucas, il tecnico che l'ha rilanciata nel nuoto, il rapporto consolidato con Magnini la tiene più lontana dal gossip, ieri si è divertita ad un evento pubblicitario, il nome della location milanese dice tutto: Rossocorsa. Andare veloce dovunque: è il suoi leit motiv. Ma poi il caso doping la scatena.
«Per come sono io, non riuscirei mai a coprire una persona che si è dopata».
Carolina lo ha fatto.....
«Mi spiace per lei ed anche per lui. Ricordo ancora la conferenza stampa di Alex: capisco, ha avuto una debolezza. Non riusciva a tornare sui suoi livelli, è difficile da accettare per ogni atleta. E c'è cascato. Ma io non tollero il doping, come non tollero le scorciatoie nella vita». Poi allunga un tweet per spiegare meglio: «Non ho niente contro Carolina e lei lo sa!! Ho solo detto cosa avrei fatto io mi fossi trovata a scoprire che il mio fidanzato si dopava».
Talvolta li prendono.....
«Magari si tende a minimizzare. Parlo in generale. E mi arrabbio. Facendo uno sport faticoso come il nuoto, capisci quanto siano agevolati. Mi innervosisce».
Federica, quando si dice location form....
«So cosa significa, siamo soggetti al controllo anche in vacanza. Dobbiamo dare disponibilità, indirizzo tutti i giorni dell'anno. Io uso l'allarme del telefonino: ogni sera alle 22 mi ricorda di compilare la location form per consentire alle autorità i controlli a sorpresa. Una volta può capitare di dimenticarsi, forse due, ma tre diventa difficile».
Un bel fastidio....
«Vivo benissimo ugualmente. Per battere il doping sarei disponibile anche a sacrificare due-tre ore al giorno della mia vita».
C'è doping anche nel nuoto....
«Mi spiace vedere che dilaga pure nel mio sport. L'anno prossimo ci saranno i mondiali in Russia, vediamo come se la caveranno con i loro casi (ce ne sono stati recenti appurati e altri no ndr.). Io prenderei tutta questa gente, la chiuderei in una stanza e butterei le chiavi».
Intanto ha buttato un altro tecnico...
«Non è stato un divorzio. Con Lucas ci siamo lasciati bene, c'è stima, mi ha detto che la sua porta è sempre aperta, se ho bisogno di consigli posso telefonargli. Non capisco perché si voglia vedere il marcio anche se non c'è».
Era difficile incontrarvi: Lucas sempre in Francia e Federica più tranquilla a Verona...
«Lucas mi ha detto: sono gli ultimi due anni di carriera, fai ciò che ti piace. É meglio avere un allenatore 24 ore al giorno e io credo in Matteo Giunta che lavora con me da due anni. A molti scoccia che, a 32 anni, sia più bravo di tanti altri, ma in Italia è sempre così».
Giunta è un ottimo preparatore. Ma vanno curati pure aspetti tecnici e psicologia...
«Ha lavorato con un campione come Cavic. Dopo gli europei di Berlino abbiamo capito cosa fare e dove andare. Per esempio, abbiamo notato che sono andata più forte in primavera che in estate. C'è una ragione. Ho bisogno di qualità e acido lattico. I 200 stile libero sono la mia gara, il mio sogno, la gara del cuore, rappresentano la mia prima medaglia importante ed anche me stessa. I 400 li farò solo per allenarmi».
Da qui a due anni la Pellegrini sarà attesa al
varco. Tra web e dintorni già oggi nessuno si risparmia. Si sente un Renzi del nuoto?«È sempre così, ogni volta che scendo in acqua c'è chi spera di vedermi andar male. Però ben vengano i gufi, portano fortuna...».
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