Minchia signor nullatenente. Il signor Fedez, in arte Federico Leonardo Lucia (o forse è il contrario?) così si dichiara davanti alla legge: nullatenente. Lo fece nel novembre del 2020 al tribunale di Milano, nel corso di un'udienza della causa che lo vedeva accusato di diffamazione nei confronti del Codacons. «Nullatenente direi, perché è tutto intestato alle società mie, quindi nullatenente», rispose il rapper a precisa domanda dei magistrati sulla sua situazione patrimoniale. E ieri l'associazione per la difesa dei consumatori ha annunciato di aver presentato un esposto alla Guardia di finanza di Milano perché indaghi sulle società del marito di Chiara Ferragni «negli interessi della collettività», sospettando che tramite esse il rapper ponga in essere qualche forma di raggiro fiscale.
La faida tra Fedez e il Codacons ha inizio nel 2020, quando il rapper accusa Carlo Rienzi, presidente dell'associazione, «di aver pubblicato un messaggio ingannatorio sul sito internet del Codacons con il quale si faceva credere che la raccolta fondi promossa sulla pagina internet www.codacons.it nel mese di marzo del 2020 fosse destinata alla battaglia contro il Coronavirus» e invece impiegati «a vantaggio esclusivo del Codacons», si legge nel capo di imputazione contro il rapper, querelato per calunnia dallo stesso Rienzi. La procura di Roma aveva chiesto, in un primo momento, l'archiviazione del reato respinta però dal tribunale, che ha disposto l'imputazione coatta per calunnia per Fedez, che sarà interrogato il prossimo 6 maggio davanti al gup di Roma.
Nel frattempo però, visto che la guerra è guerra, si è aperto un altro fronte, quello sulle parole del rapper nullatenente, sulle quali il Codacons ha deciso di insistere, commissionando uno studio al commercialista ed esperto di diritto penale dell'economia Gian Gaetano Bellavia. Nelle nove pagine dell'esposto si sostiene che l'analisi non può provare che il «gruppo Fedez» evada le tasse, ma evidenzia in ogni caso «una trama societaria in cui si presentano e si ripetono tutti gli indici di pericolosità fiscale», attraverso «un uso continuo e ripetuto di operazioni poco trasparenti e talvolta senza un'apparente ragione economica». Il Codacons si sofferma anche sui beni «come l'abitazione della famiglia Fedez-Ferragni a Citylife o la Lamborghini utilizzata da Fedez» che risultano intestati a società.
E Fedez in nullatenente? In un intervento sul sito di Repubblica precisa di aver «risposto la verità che non ho intestato nulla a nome mio e dunque sono tecnicamente nullatenente perché è tutto intestato alle società della mia famiglia, come avviene per molti imprenditori e imprenditrici di questo Paese.
Se avessi detto il contrario avrei mentito davanti a un giudice compiendo un reato».. Sul suo profilo Instagram però la prende meno con filosofia e sbotta: «Perché il Codacons per far parlare di sé deve sempre buttare merda su di me e sulle persone con cui lavoro?».
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