Femminilità e paradossi da Elisabetta Franchi. Gucci racconta la "casual grandeur"

De Sarno e l'"ossessione" per i dettagli: punta sui colori e su forme preziosamente essenziali. La stilista bolognese mescola tessuti maschili all'organza di seta

Femminilità e paradossi da Elisabetta Franchi. Gucci racconta  la "casual grandeur"
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C'è un momento speciale che almeno una volta nella vita arriva per tutti. Nella Cina di Confucio veniva chiamato «Shen», «l'istante trasformatore» e chi non lo riusciva a onorare con qualcosa di bello commetteva un peccato mortale. Sabato De Sarno ha onorato il suo Shen con Casual Grandeur, la più bella tra le collezioni Gucci degli ultimi due anni. «Ci ho messo tutte le mie ossessioni: il tailoring, la lingerie, la pelle, i ricami, le cose d'archivio rese nuove e il piacere di partire dall'ordinario per arrivare allo straordinario» dice nel backstage della sfilata che si svolge alla Triennale. Tra gli ospiti d'onore spicca Jannik Sinner con uno splendido completo grigio con giacca tagliata a blouson del tutto simile al magnifico tailleur da donna con cui comincia lo show.

La coerenza è merce rara nel mondo della moda ma a Sabato non è mai mancata, nemmeno nei momenti bui. Stavolta, però, c'è più dolcezza nel ribadire le proprie idee, una voglia di confronto che non sconfina mai nell'ascoltare il canto di tutte le sirene. Ecco quindi una marea di cappotti e soprabiti tagliati con forme che vanno dal semplice trench al fenomenale trapezio appeso allo sprone con un paio di laccetti sotto cui s'intravede la pelle nuda del decolleté. «Io nasco modellista» spiega lui davanti a questa insolita costruzione del tutto simmetrica a quella di soprabiti e tailleur in una speciale rafia che sembra tessuto. Il punto di partenza è l'iconico stile di Jackie Kennedy negli anni '70. C'è infatti il mitico foulard Flora annodato come lo portava lei a bandana con gli occhialoni da sole e quel suo essere glamorous con i jeans e con gli abiti da sera, con una semplice T-shirt e i più raffinati tailleur. Tra gli abiti da sera spiccano dei modelli in jersey con formidabili tagli in sbieco, due vestiti da sogno coperti di ricami d'argento e uno in pizzo in quel punto di verde detto Brat che è l'alternativa al rosa Barbie e sta benissimo con il Rosso Ancora lanciato da Gucci un anno fa.

Su tutti gli accessori trionfa la mitica Bamboo Bag di cui si celebrano i 60 in Giappone con 60 limited edition dipinte a mano da artisti contemporanei. La Bamboo è declinata in clutch, baluetto di forma allungata e varianti con il manico in plexiglass, metallo o ricoperto di pelle. Poi c'è un secchiello d'archivio rieditato e il mocassino horsebit trasformato in stivale. Insomma c'è tutto quel che vuole il mercato che non vuole mica la luna (la canzone di Fiordaliso con cui si chiude lo show) ma solo una moda con cui sentirsi bene. Anche per Elisabetta Franchi è un momento cruciale della vita: dopo 10 anni di sfilate da sola con la paura di sbagliare tutto, adesso ha accanto a sè un socio e presidente come Marco Bizzarri con cui confrontarsi su ogni cosa. Il risultato si vede anche nella collezione in cui la femminilità aggressiva e un po' sfrontata che è nel Dna della Franchi, si evolve nel paradosso di sentirsi bella e seducente anche con un semplice paio di pantaloni e una camicia da uomo.

Spariscono i lustrini luccicanti anche dalla sera, compaiono fiori e fiocchi che non assumono mai quel tono lezioso da bambolina tu-mi-stufi ma piuttosto ripropongono in chiave contemporanea la potenza sensuale delle foto di Newton. Calcaterra costruisce una divina collezione in cui i modelli sono determinati dal gesto di vestirsi per cui un drappo annodato in vita diventa un paio di pantaloni e una giacca può chiudersi in mille modi diversi anche con una spilla sulla schiena. Fantastica la collezione di Sportmax orchestrata sul doppio binario dell'architettura nelle linee e della maestria artigianale nella costruzione dei capi. Il centenario di Loro Piana viene festeggiato con il lancio di NM 110 il lino più sottile del mondo: con un filo fai 110 km. Da Mantù gli invitati devono indossare un camice bianco che poi diventa abito per capire meglio i divini colori di collezione. Per il vestito annodato sul fianco sopra ai pantaloni color cinnamon si potrebbe delirare.

Da Tods c'è il solito viaggio nel Mediterraneo tra Italia e Grecia citato nel moodboard con le foto di spiagge minimaliste di Luigi Ghirri e quelle di vela di Carlo Borlenghi. Sfila Naomi con un peplo che forse è in nappa bianca ma da dove siamo non si capisce.

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