"Perché, Milano non è un disastro?". Sabrina Ferilli difende Virginia Raggi, ancora e ancora. Nonostante i continui scandali giudiziari. Nonostante l'immobilismo in cui il sindaco grillino ha gettato il Comune di Roma. Profondamente delusa dal Pd di Matteo Renzi, l'attrice decide di raccontarsi al Corriere della Sera per sviscerare il proprio rapporto con la sinistra. "Quelli di adesso sembrano le maschere di Pulcinella. Non li riconosco più! Se so’ dimenticati la matrice". La sua mente va al Pci di cui il padre era funzionario.
"Io l’ho votata con la speranza che nella mia città accadesse qualcosa di diverso: la pulizia morale, l’attenzione per la sua bellezza, la sua cultura, contro il monopolio di chi l’ha governata in passato e s’è magnato tutto, lasciandola come sta adesso". Nell'intervista al Corriere della Sera, la Ferilli è pronta a difendere la Raggi in tutto e per tutto, anche se le recenti inchieste hanno dimostrato che in Campidoglio la trasparenza continua a mancare. "Il problema - insiste l'attrice - è che la sindaca non l’hanno mai fatta lavora’ in pace! Tutte le volte che ha formato una squadra, le hanno arrestato qualcuno. Si dice che Roma è un disastro e Milano è eccezionale. Te credo! - si ribella Sabrina - Milano è grossa quanto un quartiere della Capitale, è come l’Eur! E poi a Roma c’è il Papa, la politica, i ministeri, le tv... Non basta tutto questo a ingolfarla a sufficienza?".
Nel suo cuore, però, la Ferilli resta profondamente de sinistra. Altro che Beppe Grillo! La sua impostazione la rimanda al Pci del padre. "Sono fiera di essermi spesa per il No al referendum e del risultato ottenuto. Così come la battaglia per il riconoscimento delle coppie di fatto - racconta - certo ho ricevuto molti attacchi, e tanti amici mi dicono ma chi te lo fa fare: sono circondata da cecchini che, appena mi espongo, sparano". Quindi rilancia la battaglia a favore della fecondazione assistita: "Io non la farei, ma capisco la necessità di certe coppie, il desiderio di avere figli".
Sabrina non ha mai pensato di scendere in politica. Almeno per il momento.
"È un altro mestiere per il quale occorre impegnarsi - spiega al Corriere della Sera - non è un giochetto, è una cosa che ritengo ancora molto seria e merita rispetto". E conclude: "Io di mestiere ne faccio un altro, non posso improvvisarmi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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