Ferrara a ferro e fuoco per la guerriglia nigeriana

Caos al Gad, dove si spaccia, dopo la falsa notizia di un pusher morto. Salvini: «Presto in città»

Ferrara a ferro e fuoco per la guerriglia nigeriana

Bidoni rovesciati, vetri rotti, auto danneggiate, panico tra i passanti. Scene di guerriglia urbana a Ferrara: protagonisti un gruppo di immigrati nigeriani convinti di farsi giustizia da soli. Siamo in viale Costituzione, nella zona Gad, l'area vicino alla stazione e al grattacielo al centro di episodi di violenza, spaccio e polemiche. A scatenare la rissa l'errata voce di un 28enne nigeriano investito (da un'auto privata) mentre era inseguito da una gazzella dei carabinieri. L'immigrato, trasportato in ospedale in condizioni di media gravità, se la cava con qualche cerotto, ma il passaparola secondo cui era deceduto travolto dai carabinieri, scatena il putiferio. Così una cinquantina di nigeriani si riversano in strada rovesciando cassonetti e urlando. Intervengono le forze dell'ordine con pattuglie dell'Esercito in servizio in stazione. Viene anche chiamato un mediatore culturale che spiega al gruppo che il giovane è solo ferito. A quel punto la tensione si abbassa. Il 28enne viene denunciato per detenzione ai fini di spaccio perché trovato in possesso di una piccola quantità di droga. «Ci siamo trovati faccia a faccia con i nigeriani e non è stato facile - spiega Nicola Lodi, esponente della Lega ferrarese -. Ci hanno accerchiato e minacciato e il messaggio è questo: se il ragazzo investito è morto, domani succederà la guerra a Ferrara. Farete una brutta fine».

«Roba da matti, - commenta il ministro dell'Interno Matteo Salvini -. Nigeriami che accerchiano i carabinieri. Grazie alle Forze dell'Ordine. Sarò presto in città per mettere un po' di cose a posto». Da parte sua il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli fa la conta dei danni settimanali dell'immigrazione nigeriana: «Quanto successo questa notte a Ferrara ricorda i disordini di quindici anni fa nelle banlieue parigine, solo che lì a rivoltarsi erano ragazzi africani ma di nazionalità francese, qui a scatenare l'inferno sono stati immigrati nigeriani che i governi della sinistra hanno voluto accogliere, con la favoletta che scappavano da chissà quale guerra immaginaria. Ma la notte di follia di Ferrara è solo la punta di un iceberg di continui crimini quotidiani, in tutta Italia». «Per restare solo a venerdì - aggiunge Calderoli- a Teramo un nigeriano si è scagliato contro agenti di Polizia, ferendoli a morsi; a Torino un suo connazionale ubriaco e drogato ha aggredito i vigili urbani; a Olbia hanno arrestato un pusher nigeriano con 25 ovuli di eroina nello stomaco; a Palermo un nigeriano ha rapinato una donna per strada.

Vogliamo andare avanti, anzi a ritroso, fino al brutale omicidio di Pamela a Macerata commesso da una gang nigeriana? Sono stati i governi della sinistra negli scorsi anni a far entrare decine di migliaia di nigeriani, nonostante il loro presidente dicesse che non c'erano ragioni per emigrare: la responsabilità di questi crimini è di chi sconsideratamente ha aperto le porte di casa nostra a questi delinquenti».

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