Il fertilizzante usato come bomba dai terroristi. E quei due casi di esplosione nei porti nel '900

Halifax e Texas City avevano provato lo stesso orrore: deflagrazioni da atomica

Il fertilizzante usato come bomba dai terroristi. E quei due casi di esplosione nei porti nel '900

Ci sono tanti misteri, al momento, relativi alla tremenda esplosione che ha devastato il porto di Beirut. Forse li ricostruiranno gli esperti messi in campo dal governo libanese, forse no. Però esistono anche alcune certezze. Spesso nei porti ci sono accumuli di sostanze pericolose che possono portare a devastanti incidenti. Questo non è il primo ci sono almeno due precedenti storici di sconvolgente tragicità: l'incidente di Halifax e il disastro di Texas City. Entrambi sono noti per essere le più devastanti esplosione registrate prima dell'invenzione degli ordigni nucleari.

Il primo dato da registrare è che la capacità di carico delle navi è enorme e, spesso, il carico che portano può avere caratteristiche molto ambigue. Nel caso di Beirut al centro della deflagrazione devastante, che meglio potrebbe essere descritta come una catena di deflagrazioni, c'è, secondo i primi rapporti, un enorme quantitativo di nitrato di ammonio. Il nitrato di ammonio è fondamentalmente un fertilizzante e, come tale, era stoccato per un quantitativo di 2.750 tonnellate nel magazzino 12 del porto da più di 6 anni, dal 12 settembre 2013. La caratteristica della sostanza, in condizioni normali molto stabile, è però quella di essere in grado di liberare ossigeno se coinvolta in reazioni chimiche debitamente innescate. Detto in soldoni: è la base di esplosivi molto amati dai terroristi, soprattutto miscelato a liquidi infiammabili (accadde nell'attentato di Oklahoma City nel 1995). Nei porti può essere depositato in quantitativi però che nessun terrorista può sognare. I due esempi storici di cui parlavamo all'inizio possono darcene l'idea. L'esplosione di Halifax è avvenuta il 6 dicembre 1917 in Canada. Halifax era fondamentale per rifornire Inghilterra e Francia coinvolte in pieno nella Prima guerra mondiale. Due navi cariche di esplosivi, di cui molti a base di nitrato di ammonio, la Imo e la Mont Blanc, si scontrarono. Divampò un incendio, che colpì soprattutto la Mont Blanc. Si intervenne per spegnerlo ma nessuno calcolò davvero cosa significava il fuoco attorno a una nave a pieno carico di sostanze termosensibili. La popolazione di Halifax invece di scappare uscì dalle case e si mise a osservare la lotta contro le fiamme. Quando la Mont Blanc esplose sprigionò sul colpo un energia pari a 3 chilotoni (contro i 16 della bomba nucleare di Hiroshima). Vennero uccise 2mila persone, rasa al suolo qualsiasi struttura nel raggio di 1,6 kilometri. Il disastro di Texas City avvenuto il 16 aprile 1947 negli Usa è ancora più illuminante. La nave francese SS Grandcamp era stata caricata di nitrato a uso agricolo. Nessuno era pronto a fronteggiarne la pericolosità era trattato come «concime». Quando il fuoco, per cause inspiegabili, iniziò a sprigionarsi dalla stiva l'equipaggio mise in atto procedure normali. Procedure che invece aumentarono la possibilità di innesco. Tutto questo mentre il vapore arancione prodotto dalla combustione attirava una folla di curiosi verso il molo.

L'esplosione improvvisa provocò 581 morti e più di 3mila feriti, radendo al suolo quasi mille edifici e creando esplosioni a catena su altre navi. Potenza stimata, 3,6 chilotoni. Ma, evidentemente, queste tragiche lezioni non sono state ancora apprese.

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