Fi blinda il governo dopo le punture: "Avanti per 5 anni". Il brindisi di Meloni: "Non vi deluderò"

Dai "bastoni tra le ruote" ad avanti tutta in vista dei prossimi cinque anni di governo: nel giro di poche ore, la "crisi" agitata dalla stampa di centrosinistra, come volevasi dimostrare, sparisce dai radar

Fi blinda il governo dopo le punture: "Avanti per 5 anni". Il brindisi di Meloni: "Non vi deluderò"

«Dai «bastoni tra le ruote» ad avanti tutta in vista dei prossimi cinque anni di governo: nel giro di poche ore, la «crisi» agitata dalla stampa di centrosinistra, come volevasi dimostrare, sparisce dai radar. Anche perché, considerando quanto emerso da tutti gli attori in campo, si può affermare che si sia trattato di un banale caso di dialettica politica e niente più.

Dopo una giornata costellata da qualche incomprensione, insomma, ieri è toccato al vicepremier e coordinatore nazionale azzurro Antonio Tajani spegnere qualunque voce sulle presunte «tensioni» tra Forza Italia e Fratelli d'Italia. Il vicepresidente del Consiglio ha dapprima diffuso una nota chiarificatrice, per poi smentire di netto via social alcune ricostruzioni giornalistiche che avevano tentato di coinvolgere il presidente Silvio Berlusconi. «Nessuno - ha premesso l'ex vertice del Parlamento europeo - può mettere in dubbio il sostegno, leale e determinato di Forza Italia al governo di centrodestra eletto liberamente dai cittadini italiani». E ancora: «Il presidente Silvio Berlusconi, fondatore e padre politico del progetto che ha portato nuovamente alla guida dell'Italia una coalizione alternativa alla sinistra - ha continuato Tajani -, ha sempre incoraggiato l'attuale governo».

Il passo successivo, come anticipato, è arrivato attraverso un cinguettio su Twitter che ha voluto porre un freno alla circolazione di versioni distorte: «Forza Italia, seguendo la linea indicata dal presidente Silvio Berlusconi, sostiene lealmente il governo di centrodestra voluto dagli elettori e che durerà in carica per i prossimi 5 anni. Sono quindi assolutamente prive di fondamento le ricostruzioni strumentali di alcuni quotidiani». La speranza, che il centrosinistra a vario titolo possiede, di riaprire una partita chiusa grazie al consenso degli elettori è insomma vana. E le strumentalizzazioni lasciano il tempo che trovano. Anche dalle parti di Fratelli d'Italia è trapelata soltanto tranquillità, oltre che la convinzione, come rimarcato di recente dal ministro dell'Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, che il «tavolo» tra alleati sia stato aperto dai «giornali» e non dalla realtà dei fatti.

Ieri è stato il compleanno del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ha compiuto quarantasei anni e che ha voluto disegnare una prospettiva chiara, nel ringraziare sui social: «Mi auguro - ha scritto il premier - di non farmi spaventare dalla mole dei problemi, di non farmi ammaliare dalle sirene del potere, di non farmi convincere da un sistema che non condivido. Mi auguro - ha proseguito - di essere audace, concreta, veloce e coraggiosa. Di guardare sempre a quello che è giusto per l'Italia. In breve, mi auguro di non deludere chi ha creduto in me, e nella possibilità che l'Italia tornasse la grande Nazione che merita di essere. E non lo farò, costi quel che costi». Anche il Cav ha telefonato al vertice dell'esecutivo, nel corso del pomeriggio, per augurargli buon compleanno. Il leader di Forza Italia e quello di Fratelli d'Italia si sono ripromessi di vedersi durante le prossime settimane. Il clima, nella maggioranza di centrodestra, checché se ne dica su certa stampa, è disteso.

Tornando al compleanno del presidente del Consiglio: la Meloni ha festeggiato la sera del 14 gennaio a Roma, in una casa nel quartiere di Mostacciano, con la piccola Ginevra ed il compagno Andrea Giambruno. La figlia le ha regalato un paio di orecchini. Presenti pure la sorella Arianna con il marito, ossia il ministro Lollobrigida, le loro figlie, e la mamma del premier.

La concentrazione di tutta la coalizione è focalizzata sulla realizzazione

del programma elettorale e sulla vittoria delle prossime elezioni regionali in Lombardia e nel Lazio, dove c'è la possibilità di confermarsi, nel caso del Pirellone, e quella di strappare un'altra Regione al centrosinistra.

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