Fico insiste: "Chiudere i porti ai migranti non è soluzione"

"I migranti in mare devono essere salvati sempre, senza se e senza ma. Non penso che chiudere i porti sia una soluzione di governo dell'immigrazione". Così il presidente della Camera, Roberto Fico (M5s), in un'intervista a Repubblica

Fico insiste: "Chiudere i porti ai migranti non è soluzione"

"Non penso che chiudere i porti sia una soluzione di governo dell'immigrazione. I migranti in mare? Devono essere salvati sempre, senza se e senza ma". In un'intervista a Repubblica, Roberto Fico prosegue la sua battaglia per i porti aperti. Ancora una volta, il presidente della Camera bacchetta il governo e in particolare il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che da due settimane dice no all'ingresso nelle acque territoriali italiane della Sea Watch 3 e del suo carico di 42 migranti. È di ieri la decisione della Corte europea dei diritti dell'uomo di respingere il ricorso della nave battente bandiera olandese, seguita da un esposto presentato alla Procura di Roma dal Garante dei detenuti che ha puntato il dito contro la "privazione della libertà personale" dei 42 clandestini.

Una vicenda che il presidente di Montecitorio, esponente di punta del Movimento 5 Stelle, commenta così: "Non penso che chiudere i porti sia una soluzione di governo dell'immigrazione. Servono regole certe, criteri giusti, corresponsabilità europea. A Lampedusa arrivano 100 migranti mentre la Sea Watch è al largo. L'Italia è assolutamente in grado di gestire il salvataggio di quelle persone e la battaglia vera deve farla in Europa per la revisione del regolamento di Dublino. Bisogna far comprendere che la gestione dei migranti in mare, che devono essere salvati sempre senza se e senza ma, deve essere comune", dichiara Fico. Che, subito dopo, respinge con forza la convinzione di Salvini sulla necessità di "chiudere il mare": "Non siamo in una situazione di emergenza, le persone che arrivano sono gestibili in totale sicurezza. E l'Europa deve poi farsene carico. Deve farlo con l'Italia, con la Spagna, con la Grecia". Parole con cui il presidente della Camera conferma ancora una volta la sua posizione a favore dell'immigrazione.

Lo aveva già fatto il 30 giugno 2018, quando aveva incensato il "lavoro straordinario" delle ong che "salvano i migranti" nel Mediterraneo. Mentre lo scorso 2 giugno aveva dedicato il giorno della Festa della Repubblica "a migranti e rom", scatenando così un mare di polemiche.

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