I governo Draghi incassa il primo disco verde sul Decreto Aiuti: la Camera dei deputati vota sì alla fiducia posta dall'esecutivo sul provvedimento che dispone un pacchetto di misure da 27 miliardi circa per famiglie e imprese. Il centrodestra porta a casa la stretta al reddito di cittadinanza. Il M5s ingoia il boccone amaro anche su termovalorizzatore e superbonus. Ma non depone l'ascia di guerra in vista del passaggio finale al Senato. Prima di approdare a Palazzo Madama, il Decreto Aiuti deve scavallare l'ultimo scoglio a Montecitorio: il voto finale sul provvedimento è fissato per lunedì. Nel primo passaggio i sì alla fiducia sono stati 410, i no 49, gli astenuti 1. I deputati presenti erano 460. La maggioranza, sulla carta, partiva da 550 voti. Il pallottoliere segnala 28 deputati M5s assenti o in missione. Il Pd invece è al completo. Ora il pacchetto di misure contro gli effetti della guerra approderà al Senato dove dovrà essere convertito in legge entro il 16 luglio. È una corsa contro il tempo e il Movimento che non molla la presa su termovalorizzatore e superbonus.
«Ok la fiducia al Governo, vogliamo collaborare: Voteremo la fiducia alla Camera, al Senato vedremo» - avverte il leader del M5s Giuseppe Conte.
Ed infatti i segnali di una guerriglia ancora in corso arrivano già a Montecitorio al termine del via libera alla fiducia. Il Movimento 5 stelle presenta alcuni ordini del giorno che riguardano il tema del superbonus, tra i punti contenuti nel documento che Conte ha consegnato al premier Draghi e ritenuti «imprescindibili» per la prosecuzione dell'esperienza di governo, come ribadito in dichiarazione di voto sulla fiducia al decreto dal pentastellato Luigi Gallo. L'odg impegna il governo «a valutare l'opportunità compatibilmente con le risorse finanziarie disponibili e i vincoli di bilancio, nonché con la disciplina comunitaria in materia di Aiuti di Stato, a prevedere nel corso del prossimo provvedimento utile, l'introduzione di una norma ad hoc, volta a consentire alle imprese edili e i professionisti interessati dagli incentivi fiscali previsti dal superbonus 110 per cento, la possibilità di optare per la liquidazione dell'imposta sul valore aggiunto, secondo la contabilità per cassa».
Dal fronte dell'opposizione la parlamentare Fdi Augusta Montaruli mette il dito nella piaga: «Maggioranza in confusione, solo grazie a Fdi si apre uno spiraglio per lo sblocco dei crediti del superbonus».
Mentre Forza Italia rivendica: «Bene stretta su reddito di cittadinanza». Altra frattura si apre sul termovalorizzatore: i grillini votano, nonostante il parere contrario del governo, un ordine del giorno a prima firma della deputata Silvia Benedetti della componente del Misto Manifesta, Potere al popolo. Il testo è contro i poteri speciali attributi al sindaco di Roma sui rifiuti e contro la realizzazione del termovalorizzatore. L'odg è stato sottoscritto anche da Alternativa e Europa verde. I deputati di Insieme per il futuro (i dimaniani), si sono invece astenuti. Il resto della maggioranza ha invece votato contro.
Comportamento che fa infuriare Italia Viva: «Il Movimento 5 Stelle porta avanti tattica da vecchia politica. Conte è passato dal ruolo di chi quando governava invocava unità del Paese, a chi oggi vuole rompere e alzare l'asticella in un momento delicato, alla ricerca di visibilità e credibilità - attacca Cosimo Ferri.
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