Il filosofo radical-chic attacca il governo: "Pericolosi e ridicoli"

Il filosofo francese Bernard-Henry Lévy attacca ancora il governo e accusa i sovranismi di essere estremamente pericolosi per il futuro dell'Europa

Il filosofo radical-chic attacca il governo: "Pericolosi e ridicoli"

Il filosofo e scrittore francese Bernard-Henri Lévy, il grande Solone della sinistra radical, torna a parlare dell'Italia. È il governo giallo-verde il grande nemico da abbattere. E il filosofo francese non lo nasconde, tanto che ha voluto iniziare proprio dall'Italia, e precisamente da Milano, il suo tour teatrale contro i populismi.

In un'intervista a Il Tempo, il totem della sinistra radical chic torna ad attaccare i sovranismi, accusandoli di essere la grande piaga dell'Europa. E per Lévy, la destra colpisce "l'idea cosmopolita che è un'idea europea e che viene spazzata via. Dappertutto sta prevalendo il campanilismo, l'odio per il migrante, l'antisemitismo, l'egoismo, l'assuefazione alle bugie. Odio tutto questo. Lo combatto. E per raccontare questa lotta che faccio questo tour dell'Europa e questo tour mi porterà anche in Italia, prima a Milano e poi a Roma".

E naturalmente, secondo Lévy il primo pericolo viene proprio dall'Italia e dal governo di Giuseppe Conte. Lévy prima attacca l'Italia, ricordando il compromesso storico fra democristiani e comunisti ("lì si trovava il disprezzo per le idee e gli elettori" dice il filosofo francese). "Ma oggi, con i tre complici che avete messo al potere, Conte, Di Maio e Salvini, avete battuto tutti i record - dice Lévy - Non sono d'accordo su nulla. Discutono su tutto. Usano i loro ministeri per rincarare la dose di demagogia e ottenere dei punti in più sull'altro, come abbiamo visto al momento della raffica di insulti contro la Francia e contro Macron".

E secondo il Solone radical, Lega e M5S sono un pericolo. In particolare i loro leader: "La verità è che li trovo piuttosto ridicoli.

Il primo, con la sua virilità esasperata è quasi imbarazzante. Il secondo, con il suo lato da piccolo Cesare che sogna la sua mini guerra di Gallia contro la Francia, pure. Per non parlare del terzo compare, Conte".

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