Finalmente Matteo Renzi si è dato una sveglia. Con un ritardo imbarazzante l'Italia ha, infatti, attivato solo oggi l'arbitrato internazionale per cercare di liberare i fucilieri di Marina, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che l'India vorrebbe sbattere in carcere. Sollecitata più volte dal parlamento italiano, la Farnesina si è mossa nel quadro della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare solo al termine di una estenuante fase negoziale con le autorità di Nuova Delhi.
L'Italia chiederà l'applicazione di misure che consentano la permanenza di Latorre in Italia e il rientro a casa di Girone nelle more dell'iter della procedura arbitrale. "Da parte italiana - fanno sapere dalla Farnesina - vi sarà un impegno a tutto campo per far valere con la massima determinazione le ragioni a fondamento della nota posizione italiana sulla giurisdizione e sull’immunità". Obiettivo è la conclusione positiva della vicenda, protrattasi sin troppo a lungo, dei nostri due marò ai quali il governo ha colto l'occasione per rinnovar loro la sua vicinanza.
"Cari amici - commenta su Facebook Girone - l’arbitrato internazionale sia un momento di unità per il Nostro Paese. L’avvio è una bella notizia".
Vania Ardito, la moglie del marò ancora trattenuto in India, aggiunge all'Adnkronos: "Siamo contenti per la decisione presa dal governo italiano. Auspichiamo che l’Italia resti unita".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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