A partire da domani i contribuenti italiani avranno la possibilità di dilazionare i debiti iscritti a ruolo (ossia le cartelle fiscali) fino a 84 rate mensili, un aumento rispetto al limite attuale di 72. L'annuncio, che si inserisce nella strategia del «Fisco amico» inaugurata dal governo Meloni, è stato dato ieri dal viceministro dell'Economia, Maurizio Leo (in foto). L'esponente di Fdi ha, infatti, messo in risalto un cambiamento di paradigma in un fisco che «tende la mano». Con la pubblicazione del decreto ministeriale che disciplina le rateazioni con l'agente della riscossione (attuativo della legge delega del 2023), si apre, dunque, una nuova era per la gestione dei debiti fiscali.
«Si tratta - ha spiegato il viceministro - del primo passo di un percorso che punta ad arrivare, gradualmente, nei prossimi anni, fino a 120 rate, permettendo a cittadini e imprese di gestire al meglio le pendenze pregresse». La prospettiva delineata è chiara. «Siamo di fronte a un cambiamento radicale di visione rispetto al passato. Il nostro obiettivo è rendere il sistema fiscale più vicino ai contribuenti. È lo Stato che tende la mano a quei cittadini che, nonostante le difficoltà, vogliono tornare ad essere in regola. Un aspetto, questo, del quale dobbiamo tenere conto», ha aggiunto.
Ma non finisce qui. In parallelo a queste novità sulla rateazione, il governo ha deciso di istituire un organismo con un mandato specifico. «Per garantire una riforma efficace - ha sottolineato - abbiamo istituito una commissione tecnica, guidata dal presidente Roberto Benedetti, incaricata di analizzare il magazzino della riscossione. È un organo che avrà il compito di proporre soluzioni legislative che evitino l'accumulo di crediti fiscali non riscossi».
La commissione, ha proseguito, «sarà centrale nel processo di modernizzazione del sistema fiscale italiano, con l'obiettivo di renderlo più efficiente e meno punitivo». Queste novità, ha concluso il viceministro, segnano un passaggio fondamentale verso un sistema fiscale e tributario più equo, efficiente e moderno. «È un altro passo verso la costruzione di un fisco amico, non più ostacolo, ma sostenitore e parte attiva del processo di sviluppo della nazione», ha rimarcato. La montagna di cartelle esattoriali non onorate (il cosiddetto «magazzino del non riscosso»a fine 2023 si aggirava attorno ai 1.200 miliardi.
La Lega, in particolare, e anche Fi spingono per una rottamazione-quinquies delle cartelle fino al 31 dicembre 2023 che consenta di aumentare i ricavi del concordato preventivo biennale, fermatisi a 1,6 miliardi.
In questo modo si potrebbe raggiungere la cifra di 2,5 miliardi, necessaria per un intervento sull'aliquota intermedia Irpef che ne consenta l'abbassamento dal 35 al 33 per cento. Fdi, però, intende aspettare l'esito del ravvedimento speciale sui debiti fiscali 2018-2022 accessibile a chi ha aderito al concordato e i cui risultati saranno disponibili a marzo.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.