Fisco, tredicesime più ricche e stop alle tasse in anticipo

Delega in Aula il 10 luglio, l'ok definitivo dopo l'estate. Leo: "Un passo avanti per la riforma". Nodo superbollo

Il viceministro Maurizio Leo
Il viceministro Maurizio Leo
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Un altro tassello della riforma fiscale va al suo posto. La commissione Finanze della Camera ha terminato ieri l'esame dei primi 13 articoli del testo: tra le novità la detassazione delle tredicesime per i lavoratori dipendenti, ma anche la rateizzazione di acconti e saldi Irpef per lavoratori autonomi e imprenditori individuali. Si va inoltre verso una «progressiva ed eventuale» riduzione della ritenuta d'acconto e del superbollo sulle auto di grossa cilindrata. «Questo di oggi è un passo avanti per riformare il sistema fiscale del nostro paese - ha commentato soddisfatto il vice ministro all'Economia, Maurizio Leo - e confido che anche nelle successive fasi in parlamento ci sia la stessa collaborazione che ho notato oggi».

Le varie misure contengono dei principi generali, che dovranno poi essere dettagliati da successivi decreti legislativi. È già possibile, tuttavia, capire per lo meno i contorni delle varie misure. Per la detassazione delle tredicesime e degli straordinari, per esempio, si parla di applicare «in luogo delle aliquote per scaglioni di reddito di un'imposta sostitutiva Irpef e delle relative addizionali, in misura agevolata sulle retribuzioni». Insomma, queste voci della retribuzione dei dipendenti avranno un carico fiscale agevolato rispetto ai normali scaglioni Irpef.

L'altra, significativa, novità è costituita dalla possibilità di rateizzare gli acconti e i saldi dell'Irpef per imprenditori individuali e autonomi. Il correlatore della delega fiscale, il leghista Alberto Gusmeroli, ha spiegato che «con questa delega fiscale metà delle tasse si pagheranno finalmente a consuntivo, ad anno trascorso e reddito guadagnato, e non più in anticipo». L'emendamento approvato prevede «la rateizzazione all'anno successivo delle imposte, superando il maxi-acconto di novembre».

Tra le altre cose, via libera a «incentivi alle imprese sotto forma di superammortamento per le nuove assunzioni». Questa forma di incentivi andranno a braccetto con la prevista riduzione dell'aliquota dell'Ires per le imprese che impiegano risorse in investimenti e assunzioni, nei due anni successivi alla produzione del reddito.

Per quanto riguarda il Superbollo, la tassa sulle auto di grossa cilindrata introdotta dal governo Monti, il testo approvato ieri prevede di «valutare l'eventuale e progressivo superamento dell'addizionale erariale», che costa 100 milioni all'anno, senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica. Sul come verrà sostanziato questo proposito, però, si dovrà attendere per valutare, alla fine, quante risorse saranno effettivamente disponibili per la riforma del fisco. Principio che vale anche per la riduzione della ritenuta d'acconto. Accantonata, per ora, la flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti. Le risorse a disposizione sono limitate e ci sono sul tavolo anche altri provvedimenti come l'estensione del taglio al cuneo fiscale, i rinnovi dei contratti del pubblico impiego e le misure sulle pensioni.

Ieri è terminata l'analisi dei singoli emendamenti, la prossima settimana invece si procederà con il voto sul mandato al relatore, dopo aver incassato i pareri delle altre commissioni competenti.

Il testo è atteso in Aula alla Camera a partire dal 10 luglio. Al Senato saranno effettuate le modifiche sui restanti 7 articoli della delega, poi il testo ritornerà alla Camera. Realisticamente, il via libera finale dovrebbe arrivare non prima dell'autunno.

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