Flat tax al 15%, debito, lavoro: Salvini vuole riscrivere le regole Ue

Il leader leghista lavora a un piano da 30 miliardi per ridurre le tasse a imprese e famiglie. E a Bruxelles dice: "Non è più il tempo delle letterine"

Flat tax al 15%, debito, lavoro: Salvini vuole riscrivere le regole Ue

Non lo spaventano né la lettera, che la Commissione europea sta per inviargli, né le nuove turbolenze sui mercati, che hanno portato lo spread a un nuovo rialzo. Matteo Salvini, forte del 34,3% incassato dalla Lega alle elezioni europee, alza la posta in gioco e chiede a Bruxelles di riscrivere tutte le regole che disciplinano quei vincoli che, a detta dei sovranisti, imbavagliano la crescita dei Paesi. "Si sono registrati 300 miliardi di euro di debito in più seguendo le norme, i vincoli negli anni del rigore, dell'europeismo spinto, del montismo e del renzismo", ha denunciato in diretta Facebook invocando "una conferenza" a livello comunitaio "che metta intorno al tavolo tutti i protagonisti della nuova Europa".

La Commissione europea sta già lavorando alla lettera da inviare all'Italia. In quelle pagine chiederà al governo gialloverde di chiarire la posizione sul debito dopo aver violato nel 2018 la regola di riduzione. Il documento potrebbe arrivare sul tavolo del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, già questa settimana. Ma Salvini sembra non curarsene troppo. "Ai signori di Bruxelles dico che è finito il tempo delle letterine e dei richiami, del 'sei stato cattivo e finisci dietro la lavagna'...", ha replicato in diretta Facebook rilanciando addirittura la posta in gioco chiedendo "la convocazione di una grande conferenza europea su lavoro, crescita, investimenti, sulla garanzia del debito e sul ruolo delle banche centrali e della Bce". Il suo obiettivo è, appunto, quello di riscrivere tutte le regole. A partire da quella che negli anni passati hanno inchiodato l'Italia al tetto del 3%. "Il numero magico non è il 3, il 2 o il 4 per cento, è il tasso di disoccupazione: finché non scende al 5% abbiamo il diritto di investire", ha rimarcato facendo spallucce ai dem che gli rinfacciavano i ribassi in Borsa e l'ennesimo rialzo del differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi. "Lo spread - gli ha fatto notare - aumenta perché qualcuno ha convenienza che gli italiani siano vincolati alle regole vecchie".

Quella che Salvini ha in mente è una vera e peopria rivoluzione. Ma gli ostacoli per attuarla sono molteplici. E non sono solo politici. Ma a chi in queste ore lo criticava per aver ingaggiato un altro braccio di ferro con la Commissione europea, ha ricordato che negli anni del rigore, quelli in cui governavano i professori e il Partito democratico, "il debito pubblico è cresciuto da 1989 miliardi a 2.321 miliardi del 2018" e "l'Italia ha accumulato 300 miliardi di euro di debito in più" per seguire "le norme di vincoli di bilancio imposto da Bruxelles". Ora è, appunto, arrivato il momento di rimettere al centro il lavoro. Per farlo, però, il governo gialloverde ha bisogno di soldi, molti soldi, e quindi di sforare quei tetti imposti da Bruxelles. Gli serviranno, infatti, almeno 30 miliardi di euro per coprire la riduzione fiscale che ha in mente: una tassa piatta sui redditi delle imprese e delle famiglie almeno fino a 50mila euro. Un piano ardito che il leader del Carroccio intende portare alla conferenza europea sul lavoro. "La nostra proposta sarà che i parametri europei non siano solo quelli freddi della finanza, che non funzionano: mettiamo al centro la disoccupazione".

Salvini è determinato ad andare avanti a testa bassa. Ora che il Movimento 5 Stelle è drammaticamente sceso al 17%, non è più intenzionato a lasciarsi imbrigliare dai vincoli del contratto siglato con Luigi Di Maio un anno fa. E, così, dopo aver blindato Edoardo Rixi, a cui i giustizialisti grillini vorrebbero far fare la stessa fine di Armando Siri, e aver accelerato sul decreto Sicurezza bis, ha messo in chiaro che la flat tax va incardinata quanto prima.

Dopo il voto di domenica non ha infatti alcuna intenzione di chiedere "mezza poltrona o mezzo ministro in più" ma di "lavorare velocemente" mettendo in cima all'agenda la riduzione delle tasse. "Se tra un anno saremo stati bravi e cocciuti da fare il contrario di quello che ci ha chiesto l'Europa - ha pronosticato - il debito sarà calato e il pil sarà aumentato".

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