Il flop dei banchi a rotelle. Li usano due scuole su 10

Le "sedute innovative" giacciono nei magazzini. Il sondaggio tra dirigenti e prof: mai utilizzate

Il flop dei banchi a rotelle. Li usano due scuole su 10

I banchi a rotelle, uno dei simboli della stagione Conte-Arcuri-Azzolina e dei loro fallimenti nella gestione della pandemia («una cartolina del passato» li ha definiti il ministro Bianchi scatenando le ire del M5s, il partito dell'ex ministra Azzolina). È possibile trovarli nelle sale di attesa dei centri vaccinali, come è successo a Vasto, oppure a migliaia accatastati nei magazzini e mai utilizzati perchè causano «problemi posturali ai ragazzi», come ha denunciato Snals (sindacato lavoratori della scuola) in Veneto, oppure (anche qui, a migliaia) in un capannone a Pomezia, oppure a scuola sì, ma messi da parte in qualche angolo, come ha raccontato Uilscuola Piemonte. Più difficile invece trovarli dove dovrebbero essere, cioè nelle aule dove si fa lezione. Quanti, dei 434mila banchi a rotelle, ampollosamente chiamati «sedute alternative», comprati per circa 100milioni di euro sono infatti stati veramente utilizzati dalle scuole? Il ministero dell'Istruzione non fornisce un numero, perchè - spiegano dal Miur - l'impiego dei banchi è responsabilità dei singoli dirigenti scolastici, quindi non esiste un report ufficiale su che fine abbiano fatto. Bisogna quindi accontentarsi dei numeri ufficiosi, che fotografano un flop devastante.

La cifra che circola nei corridoi ministeriali, riportato da Repubblica, è il 50%, un banco a rotelle su due sarebbe finito a prendere polvere da qualche parte. Ma c'è un altro sondaggio che racconta una situazione persino peggiore. Lo ha condotto la rivista «Tecnica della scuola», su un campione di oltre mille soggetti tra docenti, dirigenti scolastici e personale Ata. Alla domanda «Come sono stati utilizzate le sedute innovative o banchi a rotelle?, il 72% ha risposto «non sono stati utilizzati affatto», il 10% «per la didattica nei laboratori», e solo il 17% «per la didattica nell'aula ordinaria». Cioè in meno di 2 casi su 10 i banchi a rotelle della premiata ditta Arcuri-Azzolina sono stati realmente usati in classe, gli altri sono stati dirottati nei laboratori oppure non utilizzati per niente. Anche perché molte scuole si sono lamentate della scarsa comodità dei banchi, incompatibili con un utilizzo prolungato di ore come avviene in classe.

Un'altra domanda dello stesso sondaggio, poi, che non c'è niente di innovativo anche in quei pochi casi in cui il banco a rotelle è utilizzato in aula, perché «nel 74% dei casi i docenti affermano che anche in presenza di banchi innovativi la didattica è rimasta la stessa, legata alla lezione frontale». Quando viene usato, lo si usa come se fosse un normalissimo banco.

Un'enorme spesa per niente, quindi? È più che un sospetto. Alla Corte dei conti sono arrivate denunce per appurare se non ci sia stato un danno erariale nell'acquisto degli inutili banchi.

Tanto inutili che 450 scuole di otto regioni, a luglio, hanno fatto domanda di sostituire i banchi di Arcuri con 50mila banchi tradizionali e rispettive sedie. I fondi per questa nuova fornitura arrivano dal Decreto Sostegni bis dello scorso maggio, che ha stanziato 6 milioni di euro per «l'acquisizione di arredi scolastici». Arredi normali, senza rotelle.

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