Il folle gesto di due sorelle. Si lanciano dalla finestra: una muore, l'altra è grave

In casa i quattro figli della maggiore: temeva l'affidamento all'ex marito

Il folle gesto di due sorelle. Si lanciano dalla finestra: una muore, l'altra è grave
00:00 00:00

Un gesto tragico, preceduto solo da poche parole sui social, quello di una ragazza di 32 anni che mette fine alla sua vita lanciandosi nel vuoto, nell'androne interno di un palazzo di Genova. Seguita subito dopo dalla sorella, di poco più grande, che ora lotta con ferite gravissime in ospedale.

È successo ieri nel capoluogo ligure, in un appartamento di via Cantore nel quartiere di Sampierdarena, nel primo ponente della città. Davanti ai vicini e a qualche testimone che ha tentato di intervenire, senza riuscirci, due ragazze di origini albanesi, da anni residenti in Italia, si sono gettate da una finestra del quarto piano che dall'abitazione di una delle due si affaccia su un cortile interno di un palazzo.

La prima a cadere è la 32enne, sorella più piccola: si lancia nel vuoto, nell'abitazione chiusa dall'interno dove al momento dei fatti si trovano anche i 4 figli piccoli. La sorella di 35 anni, disperata, la segue nonostante l'intervento di alcuni vicini che assistono impotenti e la implorano di non buttarsi, avvertendo i soccorsi. Ma per la prima ragazza non c'è nulla da fare, i soccorritori al loro arrivo la trovano già morta per le ferite riportate nella caduta e non possono far altro che constatare il decesso. La seconda giovane viene invece soccorsa e trasportata tempestivamente all'ospedale San Martino dove arriva in codice rosso e condizioni gravi e dove i medici fanno di tutto per salvarla.

Sul posto arriva anche la polizia, con il magistrato di turno che affida la ricostruzione dolorosa dei fatti agli uomini della Squadra mobile della Questura genovese. Emerge un contesto di difficoltà per la vittima, che aveva subito maltrattamenti e si era separata da tempo dal marito, condannato a 4 mesi di reclusione per violenze perpetrate e destinatario di un divieto di avvicinamento. Gli inquirenti dai primi accertamenti svolti hanno escluso la presenza di terzi sulla scena, inquadrando la vicenda nel contesto di un gesto volontario e di un tentato suicidio. Dietro la tragedia la disperazione per i possibili timori da parte della ragazza relativi all'affidamento dei figli della coppia, 4 bambini di età compresa tra i 3 e i 9 anni, che per primi hanno aperto la porta ai soccorritori, sotto choc. La 32enne temeva potessero toglierle la custodia, al momento congiunta con il marito: ci sarebbe questo timore tra le possibili cause del gesto.

Il 10 gennaio era stata fissata un'udienza in tribunale che doveva decidere relativamente all'affidamento. «Dio ti aspetto», l'ultimo messaggio postato sui social da parte della vittima, sul quale ora sono in corso accertamenti sullo stato emotivo della vittima, che potrebbe averla spinta a compiere il gesto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica