Milano. Al grido «per un mondo senza galere» e «lo Stato nazista non ci fa paura» hanno danneggiato vetrine, lanciato fumogeni e gettato a terra biciclette e bidoni della spazzatura. Colpite anche le automobili parcheggiate lungo il percorso. Non solo: c'è stato perfino uno scontro violento con le forze dell'ordine che cercavano di contenerne la furia. Quindi, alla fine della serata, undici partecipanti sono stati portati in Questura (ma il numero potrebbe salire) e sei agenti sono stati medicati in ospedale. Sventolavano striscioni come: «A fianco di Alfredo, a fianco di chi lotta» e prendevano a pedate quello che ostacolava il loro passaggio. Era temuto il corteo milanese degli anarchici. Si paventavano rinforzi di spezzoni in arrivo da altre città. Per questo ad attenderli ieri pomeriggio, in piazza XXIV Maggio, c'erano schiere di forze dell'ordine che li hanno poi scortati lungo il loro percorso di devastazione. Alle 18 si contavano 400 partecipanti, alcuni muniti di mazze e con caschi integrali, molti i lanci di fumogeni e qualche gavettone indirizzato a poliziotti e giornalisti. In viale Col di Lana sono state danneggiate le vetrine di un'agenzia immobiliare, all'altezza dell'università Bocconi è stata presa di mira la filiale dell'agenzia Credit Agricole e, in viale Sabotino, è stato distrutto il dehor di un bar. Molti i commercianti che hanno chiuso il negozio anzi tempo per timore di ritrovarsi le vetrine danneggiate. Lo scontro con i poliziotti è avvenuto in via Altaguardia, alle spalle di piazza Medaglie d'Oro, in una cornice di aiuole devastate e seggiole (recuperate dai dehor dei locali) fatte volare. Il serpentone ha proseguito la sua marcia a ritmo spedito ma invece di raggiungere corso Lodi è ritornato al punto di partenza sui Navigli. Il tragitto della manifestazione era stato annunciato da una mail anonima arrivata l'altro giorno alla Digos. Le forze dell'ordine erano comunque preparate a un cambio di programma dell'ultimo minuto, si temevano deviazioni verso il carcere di San Vittore o verso il centro. La protesta si è conclusa quando parte dei manifestanti si è diretta allo spazio occupato di via Gola «Spazio Comune Cuore In Gola».
Gli anarchici avevano annunciato le loro proteste da giorni, «la rabbia non si ferma» era il tam tam che si è inasprito quando giovedì scorso il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva respinto l'istanza di revoca del carcere duro presentata dal difensore di Cospito, Flavio Rossi Albertini. Il giorno successivo, sempre gli anarchici, avevano improvvisato un corteo alla Stazione centrale e sabato un presidio a Opera, davanti al penitenziario, con una sassaiola dimostrativa. Domenica è stata la volta del carcere minorile Beccaria mentre durante la settimana la protesta si era spostata all'Università Statale, con l'occupazione di un chiostro. Non solo cortei, però. In via Gola, luogo di ritrovo degli anarchici milanesi, erano comparse scritte sull'abolizione del 41 bis oltre a insulti alla polizia penitenziaria. Secco il commento di Salvini: «Da vicepremier porterò in Cdm la richiesta di intervenire duramente contro questi delinquenti, chiudendo covi e bloccando siti». Intanto in Spagna non si sono registrati disordini alle manifestazioni per Cospito svolte ieri, né al ritrovo di Barcellona, né a quello di Pamplona. La polizia catalana ha però individuato uno dei presunti responsabili degli atti di vandalismo contro il consolato italiano a Barcellona.
La persona individuata è un cittadino italiano e fa parte di un gruppo già responsabile di aver appiccato il fuoco ad un veicolo dei vigili urbani di Barcellona nel 2021, in occasione di alcune proteste di piazza. Il gruppo sarebbe composto da 8 persone di cui sei di nazionalità italiana.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.