Foreste secolari inghiottite dai roghi: Putin invia l'esercito

Mosca interviene dopo le proteste: è stato d'emergenza

Foreste secolari inghiottite dai roghi: Putin invia l'esercito

Toni del grigio a Novosibirsk, mentre il fumo avanza. Nella regione di Irkutsk, la situazione è drammatica. Le immagini arrivano da Instagram e dai satelliti. La Siberia è in fiamme. L'inquinamento atmosferico è arrivato nelle regioni di Kemerovo, Tomsk, Novosibirsk e Altai. Foreste boreali secolari di pino, cedro e larice, polmoni dell'emisfero settentrionale, si stanno trasformando in cenere. I cittadini delle zone colpite dagli incendi, da giorni, pubblicano su internet filmati e fotografie per attirare l'attenzione dei media sul fumo denso e grigio. Anche Greenpeace ha lanciato una petizione per costringere il governo russo a muoversi per estinguere gli incendi. La petizione è stata firmata da moltissime persone. Fiamme fuori controllo stanno distruggendo il permafrost bruciando la tundra sia a nord che a sud del circolo polare artico. Le immagini del disastro vengono anche dallo spazio; l'Esa ha diffuso le foto di Copernicus Sentinel-3: si vedono diversi incendi e pennacchi di fumo. La Siberia affronta spesso immensi incendi, ma quest'anno l'impatto è stato sostenuto da un forte vento e da un clima particolarmente secco.

Le foreste in fiamme si trovano nelle cosiddette zone di controllo: aree in cui le autorità regionali non sono tenute a spegnere incendi se il costo dello sforzo per farlo supera quello del danno da incendio. Un decreto del Ministero delle risorse naturali del 2015, infatti, consente alle autorità locali di non estinguere gli incendi se non rappresentano una minaccia diretta agli insediamenti urbani. Però il fumo ha coperto le principali città della Siberia, rendendo difficile respirare e svolgere attività e generando rischi per la salute della popolazione.

Le immense nuvole di fumo hanno raggiunto grandi centri abitati, tra cui la terza città più grande della Russia, Novosibirsk. I residenti terrorizzati nelle regioni di Krasnoyarsk e Irkutsk hanno invitato lo stato ad agire contro le fiamme. La situazione era impossibile da ignorare. Lunedì un'area di quasi 3 milioni di ettari è stata inghiottita da incendi boschivi in remote lande della Russia (un'area grande più o meno come il Belgio). Mentre 11 milioni di ettari (un'area più grande del Portogallo) sono stati colpiti durante la primavera e l'estate.

Mentre le fiamme continuano da giorni a consumare milioni di acri e avvolgono intere città con un fumo grigio, i residenti hanno continuato a pubblicare fotografie per cercare di sensibilizzare e chiedere azioni al governo.

Anche Leonardo di Caprio ha commentato, dicendo che i vasti incendi sono segno di una crisi climatica. Le proteste hanno funzionato: le autorità, lunedì, hanno dichiarato lo stato di emergenza. E, ieri, il presidente russo Vladimir Putin ha ordinato l'invio dell'esercito per aiutare a spegnere gli incendi.

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