I social sono lo strumento di propaganda più forte in questo momento. Qui, il rapper Fedez si è fatto megafono per l'approvazione del ddl Zan in Senato spiegando, dal suo punto di vista, perché debba essere approvato e perché chi lo ostacola è un nemico. Non ci sono sfumature per lui e i suoi seguaci: chi è a favore è il buono, chi lo critica è il cattivo. Da giorni si assiste a uno scontro a distanza tra il senatore Simone Pillon e Fedez, il cui ennesimo round si è consumato poche ore fa.
Tutto nasce da Fedez, che ormai su Instagram si è trasformato in un influencer politico. Il marito di Chiara Ferragni ha promesso ai suoi seguaci di spiegare con una diretta cosa fosse successo ieri in commissione Giustizia al Senato. Fedez era presente? No, il suo intento era quello di riassumere quanto trapelato dalle agenzie e dagli organi di informazione per raccontare ai suoi seguaci il motivo del rinvio della discussione sul ddl Zan. L'ennesima esposizione propagandista di Fedez non è piaciuta al senatore Simone Pillon, che utilizzando lo stesso strumento del rapper ha ironizzato sulla nuova veste di Fedez. "Fortunaz che oggi @Fedez ci spiegaz cosa è successoz ieriz in commissionez", ha scritto l'esponente della Lega.
Ovviamente, tra il senatore Pillon e il rapper c'è un divario incalcolabile di follower. Sui social Fedez è quasi il reuccio italiano e muovergli una critica diventa lesa maestà. Simone Pillon è stato sommerso di critiche da parte dei seguaci del rapper, che ancora una volta non si è tirato indietro e ha replicato: "Com'era quella cosa su Elodie e il rispetto? Argomentazioni da vero Senatore comunque. E anche oggi lo stipendio ce lo siamo portati a casa con il sudore di un tweet eh caro Pillon".
Forte del sostegno dei suoi seguaci, Fedez ha poi spiegato quello che sarebbe successo in commissione Giustizia al Senato: "Mi sento libero di esprimere in maniera civile ed educata il mio pensiero nel merito, senza essere insultato da un senatore. La commissione si è riunita e dopo sei mesi di ostacoli di un disegno di legge, ha deciso di non decidere aggrappandosi a un cavillo tecnico che per sei mesi non ha visto. Guarda un po'. Quindi la palla adesso passa all'onorevole Casellati che dovrà decidere lei".
Poi, sul'onda del populismo e della ricerca spicciola del consenso, Fedez cita la petizione che avrebbe avuto un ruolo nella vicenda: "Firmare in trecento mila una petizione per chiedere la calendarizzazione in qualche modo è servito, perché Ostellari della Lega ha fatto una scelta non coraggiosa decidendo di non decidere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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