Come si costruisce un eroe? Usando un bel volto fotogenico, come quello di Che Guevara, per far dimenticare che la sua era una causa sbagliata che grondava sangue. Come si definisce un eroe? Scegliendo una causa alla moda, come ha fatto Greta Thunberg con il terrorismo climatico, non sbaglierai mai, e meno ancora se la mescolerai in un cocktail imbevibile con tutte le altre cause alla moda, da quella palestinese in giù: la grande folla degli attivisti con il cervello all'ammasso sarà sempre con te.
Esistono invece eroi di cui nessuno parla e nessuno parlerà. E infatti il nome di Arseny Turbin non dice niente a nessuno. Il suo è il volto di un qualsiasi ragazzino imberbe di 15 anni, e la sua causa non è di quelle che emozionano i maestri di pensiero: si è, in fondo, solo permesso di criticare Vladimir Putin sul suo profilo Telegram «Russia Libera», che contava la bellezza di cinque iscritti. Per questo, siccome in Russia il rispetto delle autorità è una cosa molto più seria delle elezioni che le hanno scelte, è stato condannato nel giugno scorso a cinque anni di galera.
Rinchiuso in un carcere minorile, è andato subito incontro a seri problemi. È antica tradizione russa aizzare i delinquenti comuni contro i detenuti politici. I suoi compagni di cella lo hanno picchiato e brutalizzato in ogni modo. E questo perché Arseny, nonostante la sua faccia da bambino, sa tenere la schiena dritta. Sua madre Irina, che nelle prime settimane l'aveva sempre trovato determinato e positivo quando andava a visitarlo, ha riportato questa sua frase: «Mi provocano e poi pretendono che mi scusi di cose che non ho fatto. Ma io non mi scuserò».
Dopo un'estate d'inferno, però, Arseny ha cominciato a crollare. Ha visto cosa fanno a chi si lamenta di quel che succede in quel carcere, cose tipo stupri con lo spazzolone del water.
Ha smesso quasi di mangiare, ha perso 17 chili, ha pregato sua madre di aiutarlo a uscire da lì. Domani si terrà l'appello alla sua sentenza. Nessuno s'illude, ma è nostro dovere far sentire la nostra voce per Arseny. Considerarlo l'eroe vero che è.
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