Forza il picchetto col Tir e uccide un sindacalista. Arrestato dopo la fuga

L'autista ha investito la vittima che stava partecipando a una protesta di lavoratori

È stato arrestato con le accuse di omicidio stradale e resistenza, il camionista di 25 anni, originario della Campania, che ha investito e ucciso un sindacalista a Biandrate, nel Novarese.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, la tragedia è accaduta quando il camionista - che voleva uscire dal magazzino dello stabilimento -, ha forzando il posto di blocco organizzato dal sindacato Si Cobas in occasione dello sciopero nazionale della logistica e che stava manifestando davanti al deposito territoriale della Lidl, in via Guido il Grande. Secondo alcuni testimoni ci sarebbe stato un diverbio prima che il camionista ingranasse la marcia per poi uscire.

A rimanere travolti sono stati tre manifestanti: due hanno riportato ferite non gravi e sono stati ricoverati in ospedale a Novara, il terzo è deceduto dopo pochi istanti. La vittima è il sindacalista Belakhdim Adil, cittadino italiano nato in Marocco, di 37 anni, residente a Vizzolo Predabissi nel milanese. L'uomo è stato investito e trascinato dalla motrice per oltre una decina di metri e poi lasciato esanime in corrispondenza di un attraversamento pedonale. Dopo l'investimento il 25enne ha proseguito la sua marcia ma è stato identificato immediatamente, grazie alla ricostruzione dei testimoni e le immagini della videosorveglianza. È poi stato bloccato dai carabinieri in un piazzale dell'autostrada e portato in caserma per sentire la sua versione dei fatti. Il camionista si è difeso affermando che non si era accorto di aver travolto il sindacalista, chi però ha assistito alla tragedia, la pensa in maniera diversa: «Impossibile non se ne sia accorto - hanno riferito agli inquirenti -, ha trascinato il corpo di Belakhdim Adil per diversi metri».

La vittima è sposato ed ha due figli minorenni che, proprio alcuni giorni fa, hanno fatto rientro in Marocco per le vacanze estive e lui avrebbe dovuto raggiungerli tra qualche giorno. Dopo aver lavorato per diversi anni dell'azienda di spedizioni Tnt di Peschiera Borromeo - dove era già inserito nel sindacato - aveva deciso di tornare al suo paese per avviare una attività ma poi era tornato in Italia con tutta la famiglia e da due anni era il coordinatore provinciale del sindacato Si Cobas. La tragedia di Briandate si inquadra in un clima di tensioni che da settimane attraversano il settore della logistica. La giornata di sciopero nazionale organizzata per ieri, era stata indetta da Si Cobas dopo l'episodio della scorsa settimana a Tavazzano, in provincia di Lodi, dove alcuni lavoratori aderenti allo stesso sindacato, sono stati aggrediti e feriti durante un presidio all'esterno di un'azienda di logistica.

Forte e netta la reazione del mondo politico: il presidente Mario Draghi, a Barcellona per partecipare all'Evento Cercle d'economia, ha detto di essere «Molto addolorato per la morte di Adil Belakhdim. È necessario che si faccia subito luce sull'accaduto».

Anche il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, ha espresso la sua preoccupazione: «Non è accettabile che nel nostro Paese l'esercizio delle libertà sindacali possa mettere a rischio la vita».

Per Mauro Rotelli, deputato di Fdi e componente della commissione Trasporti della Camera, «la morte del sindacalista dei Cobas è solo la punta dell'iceberg di quanto accaduto nelle ultime settimane. Una escalation di episodi di tensione che vedono coinvolti lavoratori impegnati in proteste per vedere loro riconosciuto il diritto al lavoro. Ci chiediamo se, come annunciato dal ministro del Lavoro dopo i recenti fatti di Lodi, sia in via di definizione una task force volta a risolvere i fenomeni di conflittualità che stanno interessando il settore della logistica».

Intanto Cgil,

Cisl e Uil hanno proclamano due giorni di sciopero dei lavoratori del polo logistico di Biandrate. Perché per i colleghi di Adil Belakhdim non ci sono dubbi: «È stato ucciso mentre si batteva per i diritti dei più deboli».

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