Le foto choc dell'ex first lady: "Mio marito mi picchia"

La moglie di Fernández mostra i lividi e le chat: "Così non va, mi colpisci di continuo"

Le foto choc dell'ex first lady: "Mio marito mi picchia"
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Hanno fatto il giro del mondo le foto e le chat che Infobae ha pubblicato l'altroieri e che testimoniano la violenza dell'ex presidente dell'Argentina, Alberto Fernández, contro sua moglie Fabiola Yañez, che lo ha denunciato 4 giorni fa nel tribunale di Comodoro Py, a Buenos Aires. Nelle immagini si vede Fabiola con lividi sul braccio e un enorme occhio nero. Sono foto che lei stessa ha inviato ad Alberto, con il seguente commento: «Così non va, mi colpisci di continuo. Non è normale. Non puoi permetterti di farmi questo, se io non ti ho fatto niente (sic). Tutto quello che cerco di fare con la mente concentrata è difenderti e tu mi colpisci fisicamente. Non c'è nessuna spiegazione».

Siamo in piena pandemia, nell'agosto 2021, un anno e mezzo dopo che Fernández aveva imposto il lockdown più lungo della storia del Covid19 perché «da buon padre di famiglia» voleva evitare di fare come quegli «irresponsabili svedesi che stanno uccidendo il loro popolo» o come il Brasile di Bolsonaro dove «è in atto un genocidio» scriveva sui suoi social la vicepresidente, Cristina Kirchner.

Nelle chat pubblicate Fernández rispondeva alla moglie: «Ma smettila di litigare a causa degli altri. Per favore vieni, mi sento male». Fabiola Yañez non prima non cede: «Mi hai colpito ancora. Sei pazzo. Mi hai battuta per 3 giorni di fila», poi, quando Alberto fa la vittima - «Ho difficoltà a respirare. Per favore, smettila, mi sento molto male. Vieni!» - lei, come molte donne abusate da mariti e compagni, cede. E torna. Addirittura vanno a vivere insieme in Spagna, dopo la vittoria presidenziale di Javier Milei, lo scorso anno. Probabile che gli abusi siano continuati, da cui la decisione di contattare in videoconferenza il giudice federale argentino Julian Ercolini, che ha accolto la sua denuncia per violenza fisica e molestie, vietando a Fernández di lasciare l'Argentina e di avvicinarsi o contattare la ex moglie, viste le prove, evidentemente schiaccianti. «Non ce la facevo più», ha dichiarato la donna al suo avvocato, anche lui sorpreso dalla decisione di Fabiola. «È tutto falso e lo dimostrerò di fronte alla giustizia» aveva dichiarato con un comunicato stampa Fernández, prima che cominciassero a venire fuori le foto e le chat allegate nella denuncia dell'ex first lady.

«Se Alberto ha un minimo di dignità, deve chiudersi nella sua camera da letto, scrivere una lettera chiedendo perdono a Fabiola, ai suoi figli, ai suoi colleghi e al popolo argentino e spararsi in testa» ha scritto ieri su X Luis D'Elia. Leader piquetero e kirchnerista, molto vicino al regime teocratico iraniano e per questo indagato dal defunto giudice Alberto Nisman, più volte condannato per antisemitismo, ieri D'Elia è stato denunciato anche per «istigazione al suicidio». Ma Alberto è stato scaricato anche dalla Kirchner, che dopo avere dichiarato che non era un buon presidente ha dichiarato che «queste foto rivelano il lato più sordido e oscuro della condizione umana. La misoginia, il machismo e l'ipocrisia non hanno bandiera di partito».

Spiace solo che, quando Alberto picchiava la moglie, lei lo difendesse, come i media in

Occidente che elogiavano il suo «pugno duro per proteggere la salute». solo che il numero di morti da Covid19 per milione di abitanti argentino era uguale a quello del Brasile di un altro ex presidente, il «genocida» Bolsonaro.

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