La foto di Shoigu diffusa dopo i sospetti. Ma il destino del falco russo resta un mistero

Pubblicata l'immagine del ministro al tavolo dell'esercito: "No a speculazioni"

La foto di Shoigu diffusa dopo i sospetti. Ma il destino del falco russo resta un mistero

Il ritorno in pubblico del ministro della Difesa russo Sergej Shoigu sarebbe documentato con una foto. È questa la prova finale fornita dal Cremlino per spegnere i rumors sulla sua assenza prolungata. Una immagine senza data e senza luogo preciso che mostra però Shoigu al tavolo con le Forze Armate russe. Sabato mattina il potente stratega della guerra in Ucraina, era riapparso dopo una lunga assenza in pubblico attraverso un video diffuso dal suo dicastero.

Shoigu non appariva pubblicamente dall'11 marzo e per questo aveva portato la stampa internazionale a sollevare dei dubbi sul luogo in cui si potesse trovare, oltre che sull'effettivo ruolo che poteva ricoprire in questa fase del conflitto con l'Ucraina. La sera di giovedì 24 marzo il ministro è apparso una prima volta in un video mentre partecipava ad un incontro con il presidente Vladimir Putin. In quell'occasione però Shoigu non era ritratto mentre parlava. Il video diffuso sui social media vede invece Shoigu, 66 anni, considerato il falco vicinissimo a Putin, presiedere una riunione delle Forze armate russe e discutere di forniture di armi. «Le priorità sono armi ad alta precisione a lungo raggio, equipaggiamento aeronautico e mantenimento della prontezza delle forze nucleari strategiche», ha dichiarato il ministro nel video. All'incontro erano presenti in più alti funzionari dell'esercito, tra cui il capo di Stato maggiore, generale Valerij Gerasimov (altro scomparso di questi giorni). Le immagini non sono datate, ma il ministro fa riferimento a un incontro con il ministro delle Finanze che secondo le agenzie russe ha avuto luogo nella giornata di sabato.

Shoigu precisa nel video che «la fornitura di armi sta andando come previsto» nonostante le difficoltà portate dalle sanzioni internazionali contro la Russia. Nei giorni scorsi il Cremlino aveva smentito le voci di stampa che ipotizzavano persino dei problemi di salute per il ministro, e c'era chi aveva addirittura parlato di un infarto. Altri osservatori invece avevano avanzato l'ipotesi che il ministro fosse vittima di un oscuramento causato dall'andamento della guerra. Ipotesi che alimentavano il giallo sull'assenza di uno dei ministri più esposti mediaticamente: problemi di salute o allontanamento per punizione, o addirittura una mossa di Mosca per confondere i nemici, alla spasmodica ricerca di ogni segnale che indichi l'emergere di spaccature all'interno della cerchia putiniana? «Il ministro della Difesa ha molto da fare in questo momento», aveva detto il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov aggiungendo che «non è proprio il momento di fare speculazioni mediatiche».

E poi, come a smorzare ogni altra possibile illazione aveva aggiunto: «Il ministro ora ha molte preoccupazioni. È in corso un'operazione militare speciale. Naturalmente, ora non è proprio il momento per l'attività dei media, questo è abbastanza comprensibile».

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