Fotofinish Duda-Trzaskowski. Polonia divisa, caos alle urne

Paese spaccato: secondo gli exit poll è testa a testa tra i due candidati, con il presidente uscente al 50,4%

Fotofinish Duda-Trzaskowski. Polonia divisa, caos alle urne

Troupe televisive nei seggi elettorali con adesivi pro-Trzaskowski in bella mostra sulle telecamere (poi cacciati dalle forze dell'ordine), ma anche parrucchieri che, aperti di domenica, promettevano sconti e addirittura acconciature gratis a chi avrebbe votato Duda, e persino baristi che offrivano un paio di giri di vodka a chi certificava (tramite foto sul cellulare) di aver sostenuto il leader dei conservatori piuttosto che quello dei riformisti. Senza dimenticare le centinaia di persone ai seggi con t-shirt colorate che denigravano l'uno o l'altro candidato, oppure elettori che si vantavano all'uscita dai seggi di aver votato sia nella città di residenza che in quella d'origine.

In Polonia è accaduto davvero di tutto in quella che è stata una delle tornate elettorali più incerte della storia. Almeno secondo i risultati dei primi spogli (le urne, aperte alle 7, si sono chiuse alle 21), la vittoria verrà assegnata all'ultimo scrutinio. Gli exit poll danno il presidente uscente Andrzej Duda al 50,4%, contro il 49,6% del suo avversario, il sindaco di Varsavia Rafal Trzaskowski. Solo oggi in giornata si avrà un quadro più chiaro e definitivo. Duda, lo ricordiamo, dice di voler difendere il modello tradizionale di famiglia. Da un lato, sostiene il programma di welfare popolare e generoso del governo, simboleggiato dal programma 500+, in base al quale le famiglie ricevono 500 zloty (110 euro) al mese per ogni bambino fino ai 18 anni. Molte famiglie polacche sono uscite dalla povertà grazie alle politiche del governo e, per la prima volta dalla fine del comunismo nel 1989, sentono che c'è un partito che si preoccupa dei loro bisogni. Un aspetto che sicuramente ha fatto leva durante la tornata elettorale. Duda ha giurato di proteggere le famiglie polacche da quella che chiama «un'importata ideologia lgbt che cerca aggressivamente di sessualizzare i bambini polacchi». Non va inoltre dimenticato che è molto vicino alle posizioni di Donald Trump e poco prima delle elezioni è stato in visita alla Casa Bianca. Punta soprattutto sui rapporti privilegiati di Varsavia con la Casa Bianca e sulla necessità di promuovere le esportazioni verso Paesi come la Cina.

Una vittoria di Trzaskowski sarebbe il risultato di una strepitosa rincorsa. Il sindaco di Varsavia si è trovato lo scorso 15 maggio a dover sostituire la candidata designata Malgorzata Kidawa-Blonska, data però in grande crisi dai sondaggi. In poco più di un mese, è riuscito a modificare l'equilibrio di forze nella politica polacca, imponendosi come credibile sfidante del presidente uscente e lanciando un messaggio alternativo a quello del partito di governo. Trzaskowski è a favore dell'Ue e ha ottenuto il sostegno soprattutto nelle principali città polacche. In caso di successo vuole invitare a Varsavia il capo di Stato francese Macron e la cancelliera tedesca Merkel per rinnovare la cooperazione in seno al cosiddetto Triangolo di Weimar. Le elezioni hanno evidenziato, esattamente come cinque anni fa, la spaccatura elettorale-geografica nel Paese.

Nell'Ovest, economicamente più sviluppato, oltre a votare di meno sono emerse le preferenze per i movimenti liberali o progressisti. A Est, dove i livelli di sviluppo sono inferiori, si è votato di più e hanno riscosso maggiore consenso le forze conservatrici e nazionaliste.

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