Franceschini fa chiudere le agenzie con il bonus vacanza

La protesta del settore turismo: stimate 10mila chiusure. "Così ci ha tagliato fuori"

Franceschini fa chiudere le agenzie con il bonus vacanza

U n bonus ammazza agenzie di viaggio: è il capolavoro del ministro del Turismo Dario Franceschini. Con un solo colpo (provvedimento) Franceschini rischia di mettere definitivamente in ginocchio (chiusura) 10mila agenzie di viaggio che operano sul territorio nazionale. E nonostante quello degli intermediari del turismo sia il settore più colpito dall' emergenza coronavirus, l' unica risposta che arriva dal governo è l' accompagnamento verso la morte. «È un' eutanasia di Stato» commenta Enrica Montanucci, portavoce del comitato Non smetteremo di viaggiare, che riunisce i titolari di 8mila agenzie di viaggio. Il ministro dem estrae dal cilindro il bonus vacanza: un sostegno per le persone con figli a carico e con un reddito medio basso (patrimonio misurato dall' Isee) che quest' estate vorrebbero andare in vacanza.

Questo voucher o card turismo, il cui importo dovrebbe essere di 500 euro a famiglia (ma non si esclude una cifra più contenuta, ma a persona), andrebbe utilizzato in alberghi e stabilimenti balneari italiani. Una mossa per rilanciare il turismo italiano. Applausi. Per carità, l' iniziativa lodevole. E mentre l' esecutivo studia modalità, tempi e formule per consegnare il bonus vacanze alle famiglie, tra gli agenti di viaggio la rabbia cresce. La ragione è semplice: il provvedimento del ministro Franceschini è un colpo di mano che estromette le agenzie dal contributo. I cittadini potranno utilizzare il voucher direttamente in alberghi, residence e stabilimenti balneari. Con la misura, messa in campo dal titolare dei Beni Culturali, le agenzie di viaggio sono completamente tagliate fuori. Così l' intermediazione salta completamente. Una beffa per quel settore che vive i maggiori disagi di un' emergenza esplosa nel periodo in cui si registra il 60 % del fatturato. La misura del ministro Franceschini avrà un impatto devastante per le agenzie di viaggio (il cui fatturato rappresenta 13% del Pil nazionale) già duramente colpite dalle conseguenze del coronavirus: si stima il collasso del comparto con la chiusura di 10mila agenzie alla data del 30 giugno. In Italia sono 13.900 le agenzie attive sul territorio con l' impiego di 120mila addetti. Alla data del primo luglio stima il dossier realizzato dal comitato che riunisce le 8mila saranno circa 70mila gli addetti senza più un lavoro. «Questo provvedimento - spiega la portavoce Montanucci dimostra la scarsa competenza nel settore delle agenzie di viaggio di chi al governo sta prendendo decisioni». E piove sul bagnato.

Dalle anticipazioni sulla bozza del decreto aprile, la cassa integrazione in deroga sarà concessa per 18 settimane. «Assurdo - commenta Montanucci. Questo significherà che a metà giugno dovremo licenziare i nostri dipendenti». Eppure le agenzie di viaggio hanno avanzato una serie di proposte al ministro. Che però sono rimaste solo sulla carta. Nessuna risposta alle richieste: sospensione di mutui, leasing e utenze per 12 mesi, proroga della cassa integrazione in deroga fino a dicembre 2020, esonero contributi fino a dicembre 2020, bonus da utilizzare nelle agenzie. Tante idee rimaste tali. Il ministro del Pd sembra più interessato a musei, attori e cantanti.

D' altronde, il ministro Franceschini - in un incontro con gli operatori del turismo - ha bollato come obsolete le agenzie di viaggio. E dunque la pandemia avrebbe accelerato un piano già nella mente del ministro dem: liberarsi dalle agenzie.

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