L'uomo che venerdì ha tentato una strage armato di kalashnikov a bordo di un treno veloce Amsterdam-Parigi ed è stato fermato dai passeggeri era noto ai servizi segreti di Francia, Spagna e Belgio. Se l'assalitore ha fornito agli inquirenti la sua reale identità - Ayoub Al Qahzzani, 26 anni, marocchino o di origine marocchina - ha spiegato ieri il ministro dell'Interno francese Bernard Cazeneuve, allora i servizi europei lo conoscevano già come sospetto militante islamista. Il quotidiano spagnolo El Pais ha parlato di un uomo che avrebbe vissuto in Spagna, nel porto meridionale di Algeciras fino all'anno scorso, prima di recarsi in Siria e tornare in Europa, in Francia. Secondo i francesi, sarebbe stato anche in Belgio, nel 2015. Per il giornale del Nord della Francia, La Voix , l'attentatore potrebbe avere connessioni con il gruppo all'origine della sparatoria di gennaio in Belgio. Sul treno della linea veloce Thalys che collega Francia, Belgio e Olanda, il 26enne era armato di kalashnikov, aveva anche un coltello e una pistola automatica.
I tre uomini che assieme ad altri passeggeri lo hanno fermato sono due marine in licenza - uno è stato ferito con il coltello - e uno studente americano. Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama li ha lodati: «È chiaro che le loro eroiche azioni hanno prevenuto una tragedia maggiore». Soltanto due persone sono rimaste ferite. Anche il presidente francese François Hollande, che ha spiegato come tutto il possibile sarà fatto per capire i motivi dell'attentatore, incontrerà nella prossime ore i tre americani. La sua Francia, già in stato d'allerta dal tragico attacco a Charlie Hebdo a gennaio, ha irrobustito i controlli sulle linee ferroviarie e creato un numero verde per segnalare qualsiasi azione sospetta a bordo dei treni. Il Belgio ha dichiarato che aumenterà i controlli «a campione» sui bagagli nei treni internazionali. L'emergenza richiede una maggiore collaborazione sulla sicurezza da parte dei diversi Paesi dell'Unione, soprattutto se l'allerta è a bordo di treni che attraversano le frontiere e le misure di sicurezza sono differenti da nazione a nazione. In Spagna dopo la strage nella stazione di Atocha, Madrid, nel 2004, in cui morirono 191 persone, i bagagli che viaggiano su treni a lunga distanza sono controllati come su un volo aereo. Il premier belga Charles Michel e il presidente francese Hollande hanno discusso ieri della necessità di aumentare la collaborazione. La nuova emergenza terrorismo e la minaccia di chi viaggia in Siria, o torna dai campi di battaglia del medio oriente in Europa, mette in crisi l'operato delle intelligence internazionali.
Uno dei leader del contro-terrorismo belga, Alain Grignard, intervistato prima dei fatti, spiegava come sulle 300 partenze registrate per il Levante almeno cento sarebbero i miliziani tornati, forse più, «impossibile sorvegliarli tutti», la maggior parte di loro sono sconosciuti ai radar dei servizi segreti. Dalla Francia, sono partite per la Siria almeno 840 persone e per le intelligence europee le difficoltà di seguire ogni singola persona diventano enormi.
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