La stima sul rapporto debito/Pil contenuta nella Nadef, attesa tra 2-3 settimane, «sarà significativamente migliore di quella indicata nel Def» che indicava, «una crescita quest'anno e una discesa nei prossimi anni». A dirlo è il ministro dell'Economia, Daniele Franco a margine dell'Ecofin informale a Kranj, in Slovenia assicurando che «il rapporto» tenderà a calare «nei prossimi anni, e noi speriamo abbastanza significativamente». Franco è intervenuto all'indomani dell'attacco sferrato all'Italia da otto Paesi frugali sul progetto di rivedere il Patto di Stabilità. «Alcuni ministri hanno scritto rimarcando l'importanza della sostenibilità della riduzione di deficit e debito. Vi sono visioni un po' diverse ma la cosa importante è che quando le regole riprenderanno a essere applicate nel 2023, a quel punto, si sia già pensato a se e come introdurre dei cambiamenti», ha proseguito il ministro dell'Economia.
«La risposta dell'Europa alla crisi è stata di successo. Sappiamo che il livello di sostegno fiscale applicato durante la crisi non più continuare per sempre. Al momento opportuno dovremmo cominciare a ridurre gradualmente il debito e il deficit. Allo stesso tempo, tutti i Paesi membri devono migliorare la qualità delle loro finanze pubbliche». Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis.
Tornando all'Italia, il centro studi di Centro Studi Confindustria nota come prosegua «spedito» il recupero dell'economia italiana ma contagi e commodity restano «i fattori di incertezza». Il 2021 potrebbe comunque chiudersi con un recupero vicino al +6%»
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