Oltre tre di inferno a bordo di un treno bloccato senza corrente né aria condizionata alle porte di Roma, con temperature che nei vagoni sfioravano i 50 gradi. Lo hanno vissuto ieri i 500 passeggeri di un Frecciarossa Napoli-Venezia che prima delle 14 di ieri, poco dopo essere riparto dalla capitale, si è fermato per un guasto tecnico tra Settebagni e Capena sotto un sole cocente e con un'afa insopportabile che in poco tempo ha fatto esaurire anche le scorte di acqua nella carrozza ristorante. Non funzionavano neanche i microfoni, quindi le comunicazioni venivano fatte a voce. L'inconveniente ha fatto accumulare ritardi fino a 70 minuti su tutta linea dell'Alta Velocità tra Roma e Firenze.
A bordo c'erano anziani, bambini e una donna incinta, qualcuno è svenuto. Tra i passeggeri anche il parlamentare Pd ed ex ministro Dario Franceschini: «È stata davvero brutta. All'inizio è stato terrificante perché le porte erano bloccate, era caldissimo e davvero mancava il respiro. Poi le hanno aperte, ma per questioni di sicurezza non si poteva scendere e tutti si sono accalcati vicino alle porte per prendere un filo d'aria. C'era chi si stava sentendo male. Poi finalmente, dopo quasi tre ore, i passeggeri sono stati fatti salire su un altro treno, che ci ha riportati a Roma. Per me ormai troppo tardi per arrivare al mio impegno e sono rimasto nella capitale. Non accuso nessuno ma spero che certi fatti possano contribuire a migliorare gli interventi quando ci sono emergenze del genere».
Soltanto l'apertura delle porte da parte del capotreno ha offerto un po' di sollievo ai passeggeri, che intorno alle 16.30 sono stati spostati su un altro convoglio e portati alla stazione Tiburtina. «Non ci risultano malori tra i passeggeri, il costo del biglietto verrà ovviamente restituito», ha assicurato Rfi.
In serata fonti del ministero dei Trasporti hanno fatto trapelare che «i disagi ferroviari segnalati anche nelle ultime ore sono motivo di forte imbarazzo e irritazione da parte del Mit», anticipando che il ministro Matteo Salvini è determinato a convocare i vertici di Fs, Trenitalia
e Rfi. «Pur nella consapevolezza di alcune oggettive difficoltà (a partire dall'elevato numero di cantieri aperti) è necessario garantire un servizio il più possibile efficiente e rispettoso dei cittadini», è stato detto.
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