È terra di 'ndrangheta l'Aspromonte, in passato teatro di faide tra clan in lotta per il controllo del territorio. Ma un agguato del genere ha sconvolto tutti, specie dopo la svolta degli ultimi anni in cui la legalità ha preso il sopravvento. Francesca Romeo aveva 67 anni ed era una dottoressa, stimata e rispettata. È stata uccisa ieri mattina in un agguato che nelle modalità ricorda proprio la criminalità organizzata e al momento resta senza un perché. Dopo la notte passata in servizio presso la guardia medica di Santa Cristina d'Aspromonte, stava rientrando a casa in macchina alla fine della notte di lavoro accompagnata dal marito che era andato a prenderla. All'improvviso, l'auto è stata avvicinata da due persone sbucate dal nulla che hanno esploso alcuni colpi di fucile da distanza ravvicinata. Per la donna non c'è stato nulla da fare, il marito, Antonio Napoli, anche lui medico, è stato ferito di striscio a un braccio e già dimesso dall'ospedale dove è stato anche interrogato.
Gli investigatori al momento non fanno nessuna ipotesi sul possibile movente del delitto e non escludono nessuna pista. Fonti di polizia parlano di un agguato «strano». Sia la donna che il marito sono professionisti noti in zona ed entrambi incensurati. Non avevano figli e sono descritti come persone riservate e tranquille, senza alcun legame con la criminalità. In un primo momento si è anche ipotizzato qualche possibile connessione con il lavoro del marito, che fa lo psicologo, ma quel che è invece stato accertato è che l'obiettivo fosse proprio Francesca. I primi rilievi effettuati spiegano che la distanza da cui sono stati sparati i colpi «non consentivano errori». Un colpo ha forato il parabrezza dal lato passeggero, l'altro è stato sparato di lato ma sempre e senza dubbio verso il passeggero.
Un agguato inspiegabile e sconcertante, che ha sconvolto Seminara, il paese di Francesca e scosso profondamente tutta la Regione. «Una vicenda terribile, atroce, assurda. Gli inquirenti e le forze dell'ordine dovranno capire i motivi di questo feroce attentato, e auspicabilmente assicurare alla giustizia i malviventi che lo hanno compiuto. La Calabria è una terra straordinaria, abitata da persone perbene, e si ribella contro i criminali e contro chi utilizza la violenza per diffondere terrore e morte», ha detto il governatore Roberto Occhiuto. «Siamo scioccati. Siamo vicini alla famiglia, ai colleghi. Un'altra donna medico è stata uccisa mentre rientrava dal lavoro. Chiediamo tutele, chiediamo sicurezza», ha commentato Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici. Scioccato e furioso il presidente dell'Ordine dei medici di Reggio Calabria Pasquale Veneziano. «Un episodio terribile. È inammissibile e inaccettabile. Il problema della guardia medica è stato sollevato numerose volte. Quando c'è stato il Covid eravamo tutti eroi.
Finito il Covid, siamo diventati tutti purtroppo succubi delle voglie altrui». Polemiche a parte, resta la tragedia per la vita di una professionista spezzata. Al momento, senza un perché. Se mai un perché possa esserci.
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