Il sentimento di pena ormai sovrasta quello del disgusto politico, che assemblea rincitrullita e autolesionista, al di sotto di ogni critica fattuale: l'Onu mercoledì ha passato una risoluzione che ha condannato Israele per uso «eccessivo, sproporzionato e indiscriminato della forza» durante i recenti scontri in cui i militanti di Hamas hanno portato la gente di Gaza a cercare di sfondare il confine con Israele coprendo gli armati con manipoli prezzolati. E ha rifiutato persino di aggiungere alla mozione un emendamento americano in cui almeno si condannava Hamas per tutto il male che fa alla sua popolazione che domina con la violenza, senza dargli nessuna speranza, fuorché quella di uccidere. L'Algeria e la Turchia hanno proposto la condanna che ha ricevuto 120 sì, 45 astensioni e solo 8 no, in testa Usa, Israele, Australia, e poi i piccoli Micronesia, Nauru, Isole Marshall, Togo, Isole Salomone, che Dio li benedica.
È un'alleanza di fatto col terrorismo della maggiore organizzazione mondiale cui si oppone soltanto il pragmatismo di Trump, mentre gli europei liberal sono coi Paesi islamici ormai nelle braccia del terrore, pronti a poggiare la testa sul ceppo in una sistematica abolizione di quanto nel corso dei secoli l'Occidente si era sforzato di definire come accettabile contro l'universo dell'inaccettabile, e nella santificazione di tutto ciò che viola le nostre leggi e anche la nostra morale. Infatti Hamas ha spedito la folla a spaccare un confine con l'unico scopo di uccidere i civili che vivono al di là di quel confine, come è comprovato da bombardamenti, gallerie e missioni omicide continue, e questo ben dopo lo sgombero di Gaza, da cui gli israeliani se ne sono andati nel 2005, a dimostrare che non c'entra nulla «l'occupazione», che non esiste più. Siamo in una fase nuova: la folla «inerme» va d'accordo con la diffusione del Bds, così legale e civile, di fatto invece gestito in combutta con le peggiori organizzazioni terroriste, da Hamas agli Hezbollah che marciano ormai allegri per le vie dell'Inghilterra e della Germania nei cortei del Bds.
E va bene con l'incessante alacre elaborazione di nuove forme di terrorismo, tutte destinate a ricadere su di noi: che uso verrà fatto nei Paesi che hanno approvato o si sono astenuti sulla solita condanna a Israele della nuova invenzione terrorista degli aquiloni infuocati? Un aquilone può portare tante sostanze attaccate alla coda: i palestinesi hanno inventato i sequestri aerei e gli eccidi di sportivi o l'esplosione dei mezzi di trasporto pubblici, adesso certo molti epigoni stanno studiando i 500 aquiloni infuocati intercettati, più i 300 che hanno appiccato fuoco ai campi coltivati e dintorni, violando la convenzione di Ginevra che proibisce di «attaccare, distruggere, rimuovere o rendere inutilizzabili ciò che serve indispensabilmente alla sopravvivenza della popolazione». Già, ma a chi gliene importa dei crimini di guerra veri, quelli dei palestinesi, dei siriani, degli iraniani, dei turchi... Sono tanto più attraenti quelli finti, quelli degli israeliani.
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