Con il record europeo di morti rispetto alla popolazione e una gestione catastrofica del Covid19 (tanto che solo in Italia è aperta un'inchiesta della magistratura per epidemia colposa), il governo poteva scegliere un dignitoso silenzio per accompagnare l'inizio della campagna di vaccinazioni, iniziativa europea su cui l'Italia non ha alcun merito, semmai soltanto il demerito di aver ottenuto molte meno dosi degli altri paesi Ue, persino meno di Malta. E invece no, il governo Conte ne ha approfittato per imbastire uno spot autopromozionale, come se il vaccino fosse stato scoperto da Arcuri. La parata da Istituto Luce, spalleggiata dall'informazione Rai ormai ridotta a house organ del governo (soprattutto il Tg1, feudo di Rocco Casalino), è iniziata con il video del furgone carico di fiale mentre passa il valico del Brennero scortato da polizia e carabinieri con i lampeggianti, nel giorno di Natale. Una sceneggiata (non era più semplice un trasporto aereo?) a fini propagandistici per celebrare l'arrivo del vaccino in Italia, merito semmai della Pfizer BioNtech non certo di Conte e soci. Anche questa operazione scenografica non ha paragoni nel resto dei paesi europei dove il vaccino è stato distribuito senza fanfare e senza la telecronaca trionfalistica del furgone scortato dai militari e il teatrino della distribuzione dei pacchi, a metà strada tra la simbologia dei Re Magi e la propaganda da Ventennio.
Subito poi è scattata la gara di dichiarazioni per mettere la faccia sulla nuova cura, «un messaggio di fiducia che si irradia in Italia e in Europa» (Conte), «torneremo a sorriderci senza mascherina, ricominceremo a vivere le nostre giornate» (Di Maio), «col vaccino si volta pagina, inizia un nuovo capitolo nella lotta al Covid19» (Gualtieri). Il leader del Pd Nicola Zingaretti non ha certo mancato la photo opportuniy allo Spallanzani per le primissime vaccinazioni. Presenti anche il commissario straordinario Domenico Arcuri e il ministro alla Salute, Roberto Speranza. Entrambi, ieri, si sono fatti una passerella a Domenica In, ospiti di Mara Venier (quindi senza alcun contraddittorio), un'altra sfilata governativa in piena regola. Simpatico il siparietto in cui Arcuri scherza con la Venier sull'età, peccato che nessuno gli abbia chiesto come mai in Italia siano arrivati solo 9.750 dosi del vaccino.
Sui social Conte, Di Maio, Speranza fanno a gara per celebrare l'evento e mostrarsi come gli eroi del V-Day, il giorno del vaccino. Anche Calenda li sfotte: «Sono arrivate 9.750 dosi su un camion scortato. Non è che prima di farvi i complimenti tra di voi sarebbe più serio aspettare l'esito della vaccinazione di massa?».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.