Le mosse del governo sulla manovra preoccupano e non poco diverse categorie. E così dopo gli annunci e dopo la resa all'Europa scatta l'ora delle proteste. I pensionati, una delle categorie più colpite dai tagli sugli assegni più alti e per il blocco delle rivalutazioni, hanno deciso di far sentire la propria voce. "Continua la vessazione dei pensionati" si legge in una nota unitaria di Cgil, Cisl e Uil, che sottolineano che "in tre anni la manovra sottrae 2,5 miliardi di euro dalle tasche dei pensionati intervenendo nuovamente sull'adeguamento delle pensioni all'inflazione. Ora diciamo basta".
A questo punto arriva un vero e proprio affondo sul governo con la minaccia di scendere in piazza: "I pensionati - affermano - faranno sentire la propria voce per denunciare l'ipocrisia del Governo che con una mano sembrerebbe dare, ma con l'altra certamente toglie. Pur essendo un periodo di festività, le strutture di Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil cominceranno a manifestare davanti a tutte le prefetture d'Italia". Ma il fronte caldo per il governo non si esaurisce qui.
Proteste anche da parte delle organizzazioni sindacali dei medici: "La protesta - sottolineano i sindacati - si rende necessaria a fronte delle deludenti risposte alle precise richieste della categoria: un finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i nuovi Lea ai cittadini e per onorare i contratti di lavoro scaduti da 10 anni". E le sigle sindacali adesso hanno proclamato due giornate di sciopero.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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