Gabrielli al Copasir: "Fondi russi, nessun italiano nei dossier Usa"

La conferma dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica oggi al Copasir: “Non ci sono ‘assassini’”

Gabrielli al Copasir: "Fondi russi, nessun italiano nei dossier Usa"

Non ci sono italiani nei dossier Usa sui fondi russi ai partiti dei vari Paesi. Questo quanto riferito dall'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica, Franco Gabrielli, nell’audizione odierna al Copasir. Come reso noto dal presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, Adolfo Urso, sono stati forniti “elementi, riguardanti le recenti dichiarazioni rese dall'amministrazione Usa in ordine alle attività di ingerenza russa nei processi democratici di diversi Paesi, dai quali non sono emersi profili concernenti la sicurezza nazionale del nostro Paese”.

Gabrielli, inoltre, avrebbe fatto riferimento anche alla telefonata tra il primo ministro Draghi e il segretario di Stato statunitense Blinken. Quest’ultimo, riferisce Adnkronos, avrebbe garantito l’assenza di riferimenti a partiti politici italiani nel dossier. Novità rilevanti, dunque, su un dossier che è entrato con prepotenza nella campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre. Ricordiamo che secondo l’intelligence americana, Mosca avrebbe finanziato con 300 milioni di dollari diversi partiti politici in giro per il mondo.

Già prima di entrare a Palazzo San Macuto, Gabrielli aveva brevemente commentato ai microfoni di cronisti: “Se c’è preoccupazione per l’Italia sulla questione fondi russi? Sarebbe irrispettoso fare il nome dell’assassino prima dell’audizione, ma per fortuna l’assassino non c’è. L’audizione è durata un’ora e mezza ed è secretata.

Attesa per la conferenza stampa del primo ministro Mario Draghi. In mattinata, ai microfoni di Radio 24, il ministro Lorenzo Guerini aveva rimarcato che “l’ipotesi che politici e dirigenti italiani siano stati finanziati dalla Russia è una questione che va affrontata con prudenza, le parole devono essere misurate”.

“Il Copasir nella sua relazione al Parlamento dedica spazio alle attività di Paesi terzi, tra cui anche la Russia, in collegamento alla sicurezza della Repubblica e quindi alle interferenze nelle dinamiche politiche e al dibattito della società”, l’analisi del titolare della Difesa: “Nulla di nuovo, ma l’attenzione deve restare alta. Ci sono partiti che hanno un atteggiamento benevolo con Mosca e hanno anche stipulato accordi politici con il partito di Vladimir Putin.

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