Non solo la lotta ai cambiamenti climatici. La Cop26 in corso a Glasgow, in Scozia, sarà ricordata anche per qualche gaffe e fuori programma, inevitabili in occasioni come queste, in cui microfoni e telecamere sono sempre accesi, gli occhi del mondo perennemente puntati e i rischi di errori sempre dietro l'angolo. Ultimo della serie è lo scivolone di uno degli storici conduttori della Cnn, Wolf Blitzer, che in un tweet annuncia di essere al lavoro ad Edimburgo, scambiando il capoluogo della Scozia per la sede della Conferenza sul clima, che si sta invece svolgendo a Glasgow, la più grande città scozzese, capitale economica a circa un'ora di macchina di distanza da Edimburgo. Gaffe simile a quella del corrispondente dalla Casa Bianca per l'agenzia Reuters, che all'arrivo di Biden a Edimburgo ha twittato: «Arrivato a Glasgow». Qualche utente ha replicato pubblicando una mappa della regione, qualcuno - per esempio un finto account del premier inglese Boris Johnson - ha proposto all'interessato una poltrona come futuro ministro degli Esteri del governo di BoJo. Ma in entrambi i casi si è trattato di giornalisti, che è sempre meglio non prendere troppo sul serio.
Ad aprire la serie è stato invece il presidente americano Joe Biden, inquadrato mentre sonnecchia e viene svegliato da un membro dello staff nel corso di uno dei numerosi interventi al summit. Gli account dei rivali del Partito repubblicano hanno parlato di immagini «imbarazzanti» e se è vero che la scena ha scatenato le facili ironie della Rete e un fiume di messaggi sui social network, è anche indubbio che rappresenta perfettamente l'immagine di un leader alla vigilia degli 80 anni, certamente provato da un viaggio dall'altra parte dell'oceano, preceduto dal G20 di Roma, denso di impegni e appuntamenti.
Ben più seria, invece - e non a caso si è conclusa con scuse ufficiali del primo ministro Johnson - la vicenda della ministra israeliana dell'Energia, costretta su una sedia a rotelle a causa della distrofia muscolare. A causa della carrozzina, nel giorno di apertura dei lavori di Cop26 lunedì, le è stato impossibile accedere. Gli organizzatori le hanno quindi offerto di usufruire di una navetta, salvo poi scoprire che neanche quella era adatta al trasporto di persone disabili. «È stata una condotta scandalosa», ha denunciato la protagonista, Karine Elharrar. È «triste», ha aggiunto su Twitter, che le Nazioni Unite «non forniscano accessibilità ai propri eventi». Solo ieri è arrivato il lieto fine, con il primo ministro Johnson che secondo il Jerusalem Post si è scusato con il capo di governo israeliano Naftali Bennett. È con il premier Bennett che la ministra Elharrar alla fine è riuscita a entrare alla Cop26, dopo che anche l'ambasciatore del Regno Unito in Israele, Neil Wigan, aveva twittato anche lui di essersi scusato «profondamente e sinceramente» con la ministra. «Vogliamo un vertice della Cop26 che sia accogliente e inclusivo per tutti», ha scritto il diplomatico. Ma in molti denunciano una disparità di trattamento. Un tassista di Glasgow, James Sinclair, spiega di avere molte difficoltà a portare i clienti disabili fino allo Scottish Event Campus: «Sono costretto a scaricarli lontano, devono fare un sacco di strada: è vergognoso», dice.
Colpa delle imponenti misure di sicurezza adottate per proteggere la sede della Conferenza, che costringono chiunque voglia accedere a percorrere un lungo tratto a piedi, senza che sia stata prevista alcuna corsia preferenziale per consentire ai taxi di lasciare davanti all'ingresso almeno i disabili.
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