Galantino: "Non si può pregare e con le stesse mani respingere"

Il segretario della Cei, Nunzio Galantino, ha pronunciato parole forti nel corso dell'omelia della messa d'apertura della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù in Polonia

Galantino: "Non si può pregare e con le stesse mani respingere"

“Continuo a domandarmi come si possano tenere le mani giunte in preghiera e poi con le stesse mani respingere il fratello che chiede di essere accolto! Continuo a domandarmi come si possa con la stessa bocca invocare il Padre e pronunziare dei ‘no’ decisi e spezzanti di fronte al bisogno del fratello!”. Queste sono le parole pronunciate stamani da Nunzio Galantino, segretario della Cei, celebrando la messa nella chiesa dei Bernardini a Cracovia, in Polonia, dove oggi inizia la settimana della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù alla quale partecipano circa 90.000 ragazzi italiani.

“Continuo a domandarmi – ha proseguito Galantino - come si possa elevare la propria mente a Dio e semmai impegnare la stessa mente a trovare giustificazioni per chiudere il proprio cuore dinanzi a chi è profugo e perseguitato!". Per il segretario della Cei “sono tanti i motivi di dolore e di preoccupazione che incontriamo attorno a noi: un circolo di violenza e di follia omicida tenta di avvolgere lo spazio pubblico e di trascinare in basso, nel timore e nella tristezza, la convivenza umana” e questo “rischia di alimentare la diffidenza e dar vita a un individualismo ancora più esasperato, che non può che spegnere la felicità di ognuno". Galantino ha, poi, citato Papa Francesco dicendo: "Vogliamo che questa Gmg diventi motivo per offrire al mondo un nuovo segno di armonia, un mosaico di volti diversi, di tante razze, lingue, popoli e culture, ma tutti uniti nel nome di Gesù, che è il Volto della Misericordia".

"L'ascolto delle parole del Santo Padre, che instancabilmente ci richiama a uno stile di audacia, di apertura, di accoglienza e di compassione per gli altri, ci dia la forza - ha auspicato - di contribuire positivamente alla costruzione di un mondo realmente solidale e di un bene comune fruibile da tutti, che non lasci indietro nessun essere umano, ma riconosca in ognuno un riflesso dell'amore del Creatore"

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