"Il numero di mascherine a disposizione non è ancora sufficiente". A lanciare (di nuovo) l'allarme è l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, che è intervenuto al programma Agorà.
Ieri, insime al presidente regionale Attilio Fontana aveva chiesto al governo una stretta sulle misure adottate per far fronte all'emergenza coronaviru: "Chiudere tutto", era l'appello lanciato dall'assessore nel corso del programma. "Abbiamo la necessità di rallentare il cuore della Regione- ha spiegato- senza arrestarlo, altrimenti non riparte più, ma se batte lentamente può ripartire".
Poi, in serata era arrivato l'annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, deciso a blindare tutta l'Italia: negozi chiusi fino al 25 marzo, ad esclusione di farmacie, alimentari, tabacchi, benzinai ed edicole. La decisione, commenta Gallera, "è un segnale forte e lo apprezziamo. Un passo importante". Poi ha aggiunto che "l'allegato contiene alcuni elementi in contraddizione e che allargano un pò le maglie. Ma ora è fondamentale il messaggio forte che è arrivato. Al di là dei negozi moltissime aziende hanno già chiuso. Questo è molto positivo". L'assessore ammette anche la perplessità nel lasciare aperte "le profumerie e i negozi di ottica".
In ogni caso, tutte le attività che resteranno aperte dovranno "garantire le misure di sicurezze, mascherine, guanti e distanziamento". Ma, denuncia l'assessore lombardo al Welfare, "il numero delle mascherine a disposizione non è ancora sufficiente". Così, ancora una volta, l'Italia e, in particolare, la Lombardia, è in emergenza: "Anche questa è una corsa contro il tempo", dice Gallera. E spiega: "C'è un progetto ambizioso di 500 posti di terapia intensiva che però si realizza se la protezione civile riesce a mettere a disposizione 500 respiratori", che per il momento non ci sono ancora. Il progetto prevede l'allestimento di un ospedale da campo realizzato "nei capannoni della Fiera di Milano" e potrebbe essere pronto "in 6 giorni". Per realizzarlo, però, servono i respiratori: "la protezione civile deve darci in queste ore una risposta. Se arrivano, in 6 giorni prepariamo il modulo che poi potrà essere messo a servizio del Paese".
"C'è un
problema di camici- conclude l'assessore al Welfare- qualcosa arriva qualcosa la recuperiamo noi, purtroppo non a sufficienza, ma stiamo lottando. È una lotta che facciano con determinazione e uniti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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