La gara per il podio tra Ecr e i Patrioti: solo due seggi di scarto

Con l'ingresso del Rn, il gruppo di Salvini passerà a 76 contro i 78 dei Conservatori. In settimana l'incontro con la von der Leyen

La gara per il podio tra Ecr e i Patrioti: solo due seggi di scarto
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Inizia a delinearsi il quadro definitivo dei gruppi della destra all'Europarlamento a meno di quarantott'ore dalla scadenza fissata per domani per la costituzione dei gruppi. L'annuncio la scorsa settimana del premier ungherese Viktor Orbàn di dare vita a un nuovo gruppo sovranista dei patrioti ha mescolato le carte in tavola e lo scenario che va definendosi è quello di due grandi gruppi, uno conservatore e uno sovranista, più o meno appaiati in termini di europarlamentari e l'ipotesi di un terzo gruppo minoritario ultrasovranista.

Ad oggi i Conservatori contano 78 seggi e rappresentano il terzo gruppo (superando di due seggi i macroniani di Renew) mentre il gruppo dei patrioti, dopo l'ingresso di Vox, conta 46 seggi (ieri anche il Partito popolare danese ha annunciato il suo passaggio dall'Id ai Patrioti d'Europa). Se, come ormai sembra probabile, anche il Rassemblement National lunedì dovesse aderire al gruppo dei patrioti si arriverebbe a 76 e, con tutti gli altri partiti di Identità e Democrazia, il nuovo gruppo potrebbe piazzarsi al terzo posto. La distanza con l'Ecr sarebbe in ogni caso esigua in termini numerici ma emergerebbero due diverse anime della destra a cui se ne potrebbe aggiungere una terza. In extremis i tedeschi di Afd potrebbero riuscire a dar vita a un terzo gruppo ultrasovranista con gli spagnoli di Se Acabò la Fiesta, l'Europarlamentare francese di Reconquete e altre formazioni minoritarie. Lo scoglio è riuscire a trovare i 24 europarlamentari di 7 nazionalità diverse necessarie per formare un gruppo. In ogni caso, tornando ai conservatori e ai sovranisti, pur essendoci numerosi punti in comune, ci sono però alcune differenze tanto da un punto di vista di posizionamento quanto su un tema centrale come la politica estera. L'Ecr è un gruppo atlantista e non a caso, dopo Fratelli d'Italia, la seconda delegazione più consistente è quella dei polacchi del Pis, oltre ai Democratici Svedesi e altri partiti molto sensibili al collocamento in politica estera. Altro è il discorso del gruppo sovranista dove prevalgono posizioni più eterogenee.

È inevitabile inoltre che si verrà a creare un diverso approccio nei confronti della maggioranza europea con i sovranisti più intransigenti e non disposti a compromessi e un Ecr che, pur mantenendo fermi i propri valori conservatori, cercherà di essere più dialogante. Da questo punto di vista potrà svilupparsi un gioco di sponda con il Ppe come testimoniano le parole di Antonio Tajani che venerdì ha definito il nuovo gruppo dei patrioti «ininfluente».

In settimana Ursula Von der Leyen incontrerà proprio una delegazione del gruppo Ecr in vista del voto all'Europarlamento del 18 luglio sui «top jobs» tra cui proprio il presidente della Commissione Ue.

È anche su questo punto che Giorgia Meloni batterà per riuscire a ottenere un Commissario di peso (e possibilmente la vicepresidenza della Commissione) per l'Italia oltre a collocare il gruppo dei conservatori, di cui è presidente, in una posizione in grado di influenzare le decisioni della Commissione europea.

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