Gaza, scontri esercito-Hamas. "Stragi in due campi profughi". Dallo Yemen razzi su Israele

Sono sempre più intensi i combattimenti a Gaza, dove l'esercito israeliano sta "colpendo ovunque"

Gaza, scontri esercito-Hamas. "Stragi in due campi profughi". Dallo Yemen razzi su Israele
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Sono sempre più intensi i combattimenti a Gaza, dove l'esercito israeliano sta «colpendo ovunque». Le forze di Tel Aviv sono entrate anche nella zona nord-occidentale, hanno occupato l'autostrada principale «mentre cercano di separare il nord dal sud», e Gaza City è assediata. «Combatteremo nelle strade, nei tunnel, ovunque sia necessario. Elimineremo l'abominevole nemico che fronteggiamo», ha assicurato il comandante del fronte sud di Israele Yaron Finkelman parlando ai soldati, ai quali ha chiesto: «Colpite il nemico, ancora e ancora». Durante le operazioni di terra ieri sono rimasti uccisi due soldati israeliani entrambi di vent'anni, i primi da inizio operazione militare di cui si ha notizia. Le Brigate Ezzedin al-Qassam hanno confermato che l'esercito israeliano sta avanzando verso Gaza City lungo due linee, e il portavoce militare ha annunciato che nell'ultimo giorno sono stati circa 300 gli obiettivi di Hamas colpiti e «numerosi i combattimenti dei soldati con le cellule dei terroristi». Nel nord della Striscia un bombardamento aereo di Tel Aviv ha distrutto il campo profughi di Jabalya, e avrebbe provocato «centinaia di morti» secondo le prime stime delle fonti mediche locali. Mossa in seguito alla quale Fatah, il partito del presidente palestinese Abu Mazen, ha annunciato una «giornata di rabbia». Il Times of Israel sostiene che è stato ucciso il comandante del Battaglione centrale di Jabalya, Ibrahim Biari, ma Hamas smentisce. E almeno altre 10 persone sono state uccise in un bombardamento israeliano sul campo profughi di al-Shati, anche noto come Beach Camp. Hamas ha esortato i paesi arabi e musulmani «a prendere una posizione storica e decisiva per fermare i massacri» di Israele, ma ha anche detto che gli ostaggi stranieri saranno liberi nei prossimi giorni. Mentre i ribelli Huthi dello Yemen, sostenuti dall'Iran, hanno lanciato droni verso verso Eilat, nel sud di Israele, e hanno promesso che «continueranno a effettuare attacchi con missili e droni fino a quando l'aggressione israeliana non finirà».

In serata si è appreso che venerdì 3 novembre il segretario di Stato americano Antony Blinken sarà in Israele per incontrare il premier israeliano Benjamin Netanyahu e altri funzionari. Un viagggio che arriva dopo che negli ultimi giorni l'amministrazione Usa è diventata più critica nei confronti di Tel Aviv a causa della crisi umanitaria a Gaza, e ha ricordato agli israeliani che anche se i terroristi si mescolano deliberatamente con i civili, le operazioni devono essere mirate a evitare vittime non militari. E il segretario generale dell'Onu António Guterres si è detto «profondamente allarmato» dall'intensificarsi del conflitto, rilanciando il suo appello per un «cessate il fuoco umanitario immediato». Durante una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza diverse agenzie delle Nazioni Unite hanno dipinto una situazione sempre più drammatica: «Il livello di distruzione a Gaza non ha precedenti», ha detto il commissario generale dell'agenzia per i rifugiati palestinesi (Unrwa) Philippe Lazzarini, secondo cui «un immediato cessate il fuoco umanitario è diventato una questione di vita o di morte per milioni di persone».

Quasi tutti i membri del Cds hanno sottolineato che Israele è obbligata a proteggere i civili, ma l'organo Onu è spaccato: gli Usa parlano di pause umanitarie, mentre Russia e Cina vogliono una più formale richiesta di cessate il fuoco, che Israele respinge categoricamente. Intanto, il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian è partito per il Qatar e la Turchia.

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