La presidente della Georgia, Salomé Zourabichvili, ha posto il veto alla cosiddetta «legge sugli agenti stranieri», contro la quale la società civile sta protestando da oltre un mese in piazza a Tbili. L'iniziativa era ampiamente attesa: la presidente, fortemente europeista, è entrata da tempo in rotta di collisione col governo del partito Sogno georgiano, promotore della legge: il provvedimento, approvato questa settimana dal Parlamento, impone a Ong e media che ricevono oltre il 20% dei propri finanziamenti dall'estero di registrarsi presso il ministero della Giustizia come «organizzazioni che portano avanti interessi di Paesi stranieri», sottoponendosi poi a rigide ispezioni, pena delle multe amministrative. Per l'opposizione, la legge è modellata su una misura simile con cui dal 2012 la Russia silenzia le voci critiche del potere, dalle Ong che monitorano i processi elettorali, ai media indipendenti. Per questo, nel Paese si parla semplicemente di «legge russa».
Zourabichvili, secondo quanto riportano i media locali, ha spiegato che la legge viola la Costituzione e non può essere in alcun modo emendata, ma solo ritirata. La legge sugli agenti stranieri (che ora torna in Parlamento dove Sogno georgiano ha tutti i numeri per superare il veto presidenziale) è stata duramente criticata anche da Usa e Ue. Bruxelles ha avvertito che si tratta di un'iniziativa che mette a rischio il processo di integrazione europea intrapreso dalla Georgia. «La guerra in Georgia può scoppiare solo se ci lasciate soli davanti alla Russia». Lo ha dichiarato in un'intervista a Repubblica la presidente della Georgia, Salomé Zourabichvili, commentando le tensioni esplose nel suo Paese a causa della legge sugli agenti stranieri promossa dal governo filorusso. Legge contro la quale la presidente ha messo il veto. «Il mio veto è aggirabile dalla maggioranza che ha approvato la legge ma, se le pressioni europee aumenteranno, il governo potrebbe essere costretto a prendere tempo. Il mio è un messaggio all'opinione pubblica. Uso questo veto come un simbolo. È un no a questa legge, ma anche a qualsiasi ostacolo che sia messo sul nostro cammino verso l'Europa», ha affermato Zourabichvili, denunciando una «deriva autoritaria» in corso. La presidente ha reso noto di essere in contatto con i leader europei, a cui ha spiegato che l'attenzione verso la Georgia non deve diminuire. «In questo modo la popolazione, che dimostra di essere europeista, sentirà di non essere isolata.
La Georgia è stata invasa e occupata, ma non ha cambiato né le sue relazioni con la Nato (continuano le esercitazioni militari) né quelle con l'Ue. La nostra è una battaglia pacifica. Nessuno qui chiede un intervento militare. Auspichiamo invece chiarezza sulle posizioni dell'Ue. Per il popolo georgiano non c'è dubbio che la nostra sicurezza risiede nell'Ue».
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