Giallo Resinovich, il marito in vacanza

Visintin: "Mi riposo in Austria". L'amico Sterpin: "Lui indagato? Aspettavo da tre anni"

Giallo Resinovich, il marito in vacanza
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Caso Resinovich. Indagato il marito, Sebastiano Visintin, con l'accusa di omicidio volontario. «Da tre anni aspettavo questo momento - dichiara Claudio Sterpin, amico della vittima -. Bene, anche se questa cosa la dovevano fare gli investigatori di allora. Sono stati negligenti, altrimenti si sarebbero accorti di tutte le incongruenze del caso». L'8 aprile la perquisizione dell'abitazione di Visintin. Lui, sul divano, aspetta per sette ore che gli agenti finiscano gli accertamenti. Poi parte per una breve vacanza in Austria, a Villach in Carinzia. «Mi devo riposare, prendo la bici, farò la sauna con i soliti amici. Ci sono belle signorine...», il suo commento.

Tre anni dalla scoperta del cadavere di Liliana Resinovich, 63 anni, due dalla riapertura del caso, si aprono nuovi scenari sulla morte della donna, scomparsa misteriosamente dalla sua abitazione di via Verrocchio a Trieste il 14 dicembre 2021, ritrovata 20 giorni dopo in un boschetto dell'ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Due buste di plastica strette con dei lacci sulla testa, il corpo chiuso in sacchi neri della spazzatura, uno dall'alto, uno dal basso. Strano modo per togliersi la vita ma, nonostante ciò, il caso viene archiviato come suicidio. Le indagini della squadra mobile, del resto, non trovano indizi sufficienti che possano far pensare a un omicidio. I familiari e gli amici di Lilly sono convinti del contrario. Soprattutto è il gip Luigi Dainotti a credere che Liliana sia stata uccisa. Tanto da impedire la chiusura del caso, la cremazione della salma e chiedere, attraverso la pm Maddalena Chergia, la riesumazione per accertamenti irripetibili.

È il giugno 2023 quando Dainotti demolisce letteralmente la tesi dei suoi colleghi. Per il magistrato sono almeno 25 i punti da chiarire. A cominciare dal movente. L'unico indiziato è il marito, il principale beneficiario dell'eredità della moglie e della reversibilità della pensione. Il solo ad avere interesse che il corpo venga trovato per ottenere il denaro. Secondo le 200 pagine delle super perizia dell'antropologa forense Cristina Cattaneo, la Resinovich sarebbe morta per una manovra al collo, «un movimento di iperflessione o iperflessione combinato con forza di rotazione del segmento cervico-toracico». Riscontrate, inoltre, ferite in più parti del corpo.

Possibile che in sede di esame autoptico non siano state notate? Sulla relazione si esclude l'evento accidentale, come una caduta. «Perché sarebbe necessario - si legge ancora - che questa fosse avvenuta in maniera rocambolesca, come un rotolamento o un movimento tale da far urtare il volto più volte contro una superficie piana o ottusa». Per i periti la morte sarebbe avvenuta la mattina del 14 dicembre 2021 entro quattro ore dalla colazione, ovvero il giorno stesso della scomparsa.

Liliana mangia alle 8/8,30, alle 8,50 viene ripresa per l'ultima volta dalla videocamera di un bus mentre attraversa piazzale Gioberti. Principale accusatore di Visintin è Sergio Resinovich, fratello della vittima, che per ben due volte deposita in Procura un atto in cui spiega le ragioni per cui il cognato «avrebbe avuto interesse a ucciderla».

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