Gialloverde è il colore delle balle

Gialloverde è il colore delle balle

Per dirla con Ennio Flaiano, «la situazione politica è grave, ma non è seria». È grave che il governo gialloverde continui ad ignorare i veri problemi degli italiani: la crescita prossima allo zero, la mancanza di lavoro, il crollo del potere d'acquisto delle famiglie, l'isolamento internazionale del Paese. Non è serio quello che i gemelli diversi Salvini e Di Maio stanno facendo spinti dall'ossessione di non perdere troppi voti alle Europee di domenica. Siamo in campagna elettorale, d'accordo, ma c'è un limite. Anzi, due: la credibilità e la decenza. Non è credibile, e non è decente, che di Maio finga di aver scoperto solo oggi che Salvini flirta con l'estrema destra. Non è credibile, e non è decente, che Salvini finga di aver scoperto solo oggi che i grillini sono un freno allo sviluppo dell'economia e che gli italiani pagano troppe tasse. E le polemiche sulla «nuova tangentopoli», e i piagnistei sugli striscioni ostili, e le balle su flat tax e taglio del cuneo fiscale dopo aver dilapidato con provvedimenti spot fino all'ultimo euro disponibile. Fuochi di paglia appiccati per distrarre gli elettori dai problemi insoluti che li affliggono. Una rissa continua, una messa in scena irresponsabile che contribuisce ad alimentare la sfiducia nell'Italia, dunque l'aumento dello spread e la fuga dei capitali esteri. Emblematico il confronto-scontro sul debito pubblico, perché fondato su bugie contrapposte. Nel disperato tentativo di riacquisire la credibilità perduta, Matteo Salvini ha annunciato che il governo sfonderà la soglia del 3% nel rapporto tra deficit e Pil. È una balla. Lo disse anche lo scorso anno. Poi il governo approvò una bozza di manovra che fissava il deficit al 2,4% e dopo il confronto con la Commissione europea lo portarono al 2,04. Nel disperato tentativo di distinguersi da Salvini, Giggino Di Maio assicura invece che i 5 Stelle non consentiranno che il governo approvi una manovra che accresca il debito pubblico. È una balla anche questa.

La legge di Bilancio 2019 ha aggravato il debito pubblico e il conto lo stiamo pagando tutti noi. La situazione, dunque, è grave ma non seria. E i continui scambi di accuse tra vicepremier certificano la crisi del governo e ne ufficializzano il fallimento politico.

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