Ginecologo sgozzato: spunta la pista dei soldi nascosti nei paradisi fiscali

Denunciò la scomparsa di un assegno per una società di Malta

Ginecologo sgozzato: spunta la pista dei soldi nascosti nei paradisi fiscali

Una zona d'ombra estesa accompagnava il ginecologo napoletano Stefano Ansaldi.

I suoi pazienti lo descrivono come una persona impagabile, ma la sua morte che, non avrebbe nulla a che fare con la rapina, sembra tracciare un quadro diverso.

Ci sono poche, pochissime certezza attorno al delitto, avvenuto tra le 18.01 e le 18.04 in via Scarlatti angolo via Mauro Macchi, a cento metri dalla stazione Centrale di Milano. La domanda fondamentale, che ancora non trova risposta, è con chi avesse appuntamento il medico, che aveva preso il treno da Napoli, dove abitava e lavorava, appena tre ore prima.

Una decina di giorni fa la questura di Napoli, nell'ambito di un tracciamento aveva inserito Ansaldi tra i soggetti segnalati per sospetto contagio da Covid. Ma nemmeno la possibilità di avere il virus lo ha fermato sabato scorso. E non ha detto a nessuno cosa andasse a fare a Milano o con chi si dovesse vedere. È rimasto evasivo e misterioso.

Ci sono diverse storie pendenti sul ginecologo, che era stato denunciato da una donna, insieme a tre suoi colleghi, per la morte della figlia appena nata.

Un anno fa, invece, come ha scritto già ieri il Corriere della Sera, lui stesso aveva denunciato la scomparsa di un assegno in bianco, già firmato. Circostanza strana perché nell'occasione non aveva detto di aver smarrito il portafogli, le chiavi o altro. Quel denaro era però per una società di Malta, che compare nell'elenco dei «Paradise papers», l'inchiesta sugli investimenti offshore condotta dal quotidiano tedesco Süddeutsche Zeitung. L'assegno era in bianco perché doveva essere il «contatto» di Ansaldi a Malta a scrivere la cifra, che probabilmente era stata già stabilita forse già in precedenza. Spunta l'ipotesi di un giro di soldi in nero e forse di un scambio, che si sarebbe dovuto concretizzare tre giorni fa, lontano dai riflettori, e forse proprio per questo in una zona buia e coperta dalle transenne. L'assassino non era interessato al Rolex, che non ha portato via e la vittima aveva ancora con sé una grossa somma di denaro, da indiscrezioni 20mila euro, che forse aveva promesso a qualcuno o aveva ricevuto per qualche motivo

Molte risposte potrebbero essere sul cellulare del medico, che è stato portato via dall'assassino. Dai tracciamenti è emerso che Ansaldi è rimasto nella zona dove è stato ucciso nelle tre ore precedenti la morte e il suo telefono ha funzionato fino a quando qualcuno l'ha spento. Anche le telecamere presenti in zona hanno ripreso il ginecologo mentre, con fare impaziente, andava avanti e indietro sul marciapiede aspettando qualcuno.

L'ennesimo dubbio riguarda l'arma del delitto: il coltello ritrovato accanto al cadavere del medico non corrisponde fino in fondo all'arma usata per sgozzare la vittima.

Ancora più inspiegabile il fatto che Ansaldi non avesse prenotato un biglietto del treno per tornare a Napoli e non avevesse portato niente, abiti o solo lo necessario, per passare la notte a Milano.

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