Giorgetti e Visco: "Italia al sicuro. Le nostre banche non rischiano"

Il governatore di Bankitalia: "Sistema solido, impatti insignificanti". Ma la crisi finanziaria sarà al centro del Consiglio europeo

Giorgetti e Visco: "Italia al sicuro. Le nostre banche non rischiano"

«Mi sembra che adesso i mercati si siano calmati. Credo che la situazione in Europa sia sotto controllo: siamo in costante contatto con le autorità di regolazione e soprattutto per il sistema bancario italiano siamo tranquilli». Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha voluto rassicurare l'opinione pubblica sulle ricadute del salvataggio di Credit Suisse.

«La modalità seguita e l'ordine di priorità di garanzia tra azionisti e obbligazionisti ha sorpreso, però le autorità europee hanno ribadito gli ordini di priorità e non vado a sindacare su quello che fanno gli altri», ha aggiunto riferendosi ai timori scatenati da un possibile azzeramento dei bond preliminarmente al coinvolgimento delle azioni, come accaduto in Svizzera. Giorgetti, tuttavia, ha voluto evidenziare che la stretta monetaria della Bce «va calibrata con molta attenzione perché aumentare i tassi è utile per domare l'inflazione ma può causare qualche problema alla stabilità finanziaria».

Anche il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco ha rimarcato che «non rileviamo problemi di capitalizzazione e liquidità nelle nostre banche» e comunque «abbiamo tutti gli strumenti per far fronte a qualsiasi problema di liquidità». L'Eurosistema resta però vigile. «Quando ci siamo incontrati a Francoforte la scorsa settimana eravamo preparati a parlare della crisi della Silicon Valley - ha detto Visco - poi subito dopo a cena stavamo parlando di Credit Suisse. In realtà, si sono sovrapposte due grandi perturbazioni in aree con cui abbiamo molto a che fare sia in termini di economia reale che di finanza. Il sistema finanziario europeo non è direttamente coinvolto, il problema per noi è sostanzialmente un problema di rischi di contagio, perché la fiducia è qualcosa di molto impalpabile da mantenere e la vigilanza ne è ben consapevole».

Anche il governatore ha suggerito prudenza nella definizione della politica monetaria. «Il riportare l'inflazione al 2% deve essere la nostra stella polare. la direzione sui tassi è chiara, l'inclinazione certa anche se occorre agire con prudenza e valutare caso per caso, o come diciamo nei comunicati meeting per meeting, sulla base dei dati che si rendono man mano disponibili», ha concluso.

La crisi di Credit Suisse, ma anche gli effetti del fallimento dell'americana Silicon Valley Bank, «saranno sul tavolo dell'Eurosummit» del 23 e 24 marzo prossimi ma non è ancora stato deciso se il punto sarà inserito nelle conclusioni. Il Consiglio europeo cui parteciperà il premier Giorgia Meloni avrà dunque anche un'agenda finanziaria che si unirà a quella geopolitica e industriale.

Il presidente della Bce, Christine Lagarde, che oggi parteciperà a un vertice preparatorio della riunione, ieri al Parlamento europeo ha specificato che «l'esposizione delle banche vigilate dalla Bce verso il Credit Suisse è molto limitata, parliamo di milioni di euro non di miliardi».

A questo proposito il numero uno dell'Eurotower ha spiegato che «la completa attuazione (delle regole di liquidità) di Basilea 3 è giustificata e necessaria» visto che la crisi della Silicon Valley Bank è stata determinata proprio da una carenza di disponibilità che in Europa sarebbe stata pressoché impossibile.

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