«Abbiamo una settimana di tempo per sederci a un tavolo e fare un buon lavoro. Nessuno ha in mente di rompere la coalizione, c'è soltanto bisogno di un supplemento di analisi e di un lavoro comune, con qualche sacrificio da parte di tutti, per rafforzare una squadra di governo che dovrà essere di alto livello e qualità».
Dopo la tempesta scoppiata in occasione dell'elezione di Ignazio La Russa, i pontieri sono al lavoro per ricucire le ferite e far ripartire il dialogo tra Fratelli d'Italia e Forza Italia. Un lavoro che ha già dato i suoi frutti visto che già oggi Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi si incontreranno a Roma a Via della Scrofa. La frattura più che politica si è consumata sul piano dei rapporti umani ed è chiaro che soltanto un faccia a faccia tra i due leader.
C'è chi dice che Ignazio La Russa e Gianni Letta durante il fine settimana si siano occupati di sminare il terreno, facendo valere rapporti di vecchia data. Di certo c'è che oggi scatterà anche la convocazione da parte dei presidenti delle Camere dei gruppi parlamentari per la loro costituzione, con relativa elezione dei rispettivi presidenti. Una volta eletti, i capigruppo del centrodestra dovranno vedersi per definire una strategia per la composizione degli uffici di presidenza. A quel punto il dialogo sarà obbligato e si potranno cercare soluzioni concrete, ad esempio per il ministero della Giustizia, dicastero per il quale Fratelli d'Italia insiste per Carlo Nordio e Forza Italia vorrebbe Maria Elisabetta Alberti Casellati.
I dirigenti del partito di Giorgia Meloni stanno invitando Forza Italia a mettere da parte le logiche di partito e a schierare le proprie forze migliori, ricorrendo magari anche a personalità esterne. Quello che invocano è una sorta di «spirito del 94» con riferimento alle personalità che Silvio Berlusconi fu in grado di coinvolgere nel primo esecutivo da lui guidato, adottando un metodo che, a secondo loro, sarebbe il caso di rilanciare. «Giorgia Meloni lavorerà per evitare la figuraccia di andare separati al Quirinale», assicura Andrea Delmastro. «Non ci sono mai state alternative a un governo di centrodestra, sarebbe criminale il contrario» e «criminale» viene definita anche l'ipotesi di «andare a consultazioni separate, secondo schemi mentali da dinosauri». Anche Guido Crosetto parlando con Qn professa ottimismo: «C'è stato un atto di rottura forte, simbolico, al Senato, ma alla Camera tutto il centrodestra ha votato, compattamente, per Fontana. Dopo la lite, ci sarà la ricomposizione. Meloni non è una che porta rancore. È una donna forte e pragmatica. Berlusconi dovrebbe scegliere, per il governo, le persone con il metro con cui ha fatto fortuna nelle sue aziende: selezionando i migliori tra tutti. Nessuno vuol fare un governo senza FI o che non sia di centrodestra. Abbiamo visto, per anni, governi tra Lega e M5s, M5s e Pd, Lega-Pd-M5s. Vuole che ora non ne nasca uno di centrodestra? Vorrebbe dire farsi molto male. Non succederà. E neppure che FI vada da sola alle consultazioni».
Di certo a riunire il centrodestra contribuiscono gli attacchi scomposti della sinistra. Affondi ripetuti ai quali replica la stessa Giorgia Meloni, in un post su Facebook. «Gli attacchi scomposti della sinistra negli ultimi giorni rappresentano un vero e proprio insulto ai cittadini che hanno scelto da chi essere rappresentati.
Capisco che per questi esponenti possa sembrare quantomeno anomalo vedere partiti che hanno la possibilità di governare con l'appoggio degli italiani, (non ci sono abituati) ma che piaccia loro o meno, questa è la democrazia Si mettano l'anima in pace: siamo qui per risollevare la nostra nazione».
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