Sono ragazzi. E per questo il discorso immigrazione clandestina, come quello della criminalità di strada, li riguarda in maniera «dedicata», particolarissima. E sempre più problematica. Facendo ancora il punto sull'immigrazione chiediamo al direttore dello Sco Vincenzo Nicoli se siano ancora molti in Italia i minori stranieri non accompagnati (Msna).
«Il dato è molto variabile - spiega -. Si tratta comunque di numeri ridotti rispetto alle situazioni precedenti in cui, tra i migranti, c'erano ad esempio tantissimi siriani ed egiziani. Adesso i stranieri, in prossimità della maggiore età, vengono spesso mandati da soli, ma volontariamente da parte delle famiglie che in questa maniera tentano far vivere ai figli una esistenza migliore di quella che purtroppo non potrebbero mai avere in Patria. E - aggiunge - non lo voglio dire per rasserenare, ma nonostante ciò che abbiamo spesso sentito dire, elementi concreti che attestino l'esistenza un traffico di minori finalizzato alle adozioni o ai trapianti noi non ne abbiamo finora mai riscontrati».
Avendo l'Italia un regime di permanenza agevolato e protetto, purtroppo può accadere che, usciti dai centri di accoglienza per minori dove vengono collocati, si mettano in mano alla criminalità....
«Bisogna distinguere il migrante trafficato dal soggetto di seconda o terza generazione - precisa il direttore dello Sco -. I flussi migratori al momento sono fisiologicamente controllabili, mi sento di poterlo dichiarare. La criminalità giovanile invece è un fenomeno più articolato, non legato solo a soggetti di origine straniera o italiani di seconda generazione, ma è qualcosa di più complesso. Lo dimostra la recente operazione della squadra mobile di Milano, che tra gli arrestati per rapina annovera ben 18 minori».
«Il tema preoccupa molto la gente? - conclude Nicoli - E preoccupa anche noi, è uno dei temi sfidanti per la sicurezza pubblica dei prossimi anni. Come dimostra Milano e anche realtà più piccole di Milano, questo è un fenomeno numericamente molto importante. Che si caratterizza come novità rispetto al passato: non si tratta di baby gang: siamo di fronte a persone che cominciano a delinquere anche al di fuori di elementi valoriali magari sbagliati.
Spesso c'è solo la mera voglia di commettere qualcosa di illegale, di sfidare le regole, lo abbiamo rilevato spesso parlando con i genitori di questi ragazzi. Il numero altissimo dei giovani che si stanno cimentando in queste attività, sta creando anche problemi alle persone per bene, tantissime, che sono impaurite a muoversi in determinate aree».
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