Giustizia e immigrazione, Fico fa (sempre più) l'anti-Salvini

Il presidente della Camera sui fondi della Lega: "Sentenze si rispettano". E sul diritto d'asilo: "La legge è già chiara"

Giustizia e immigrazione, Fico fa (sempre più) l'anti-Salvini

Roberto Fico, dalla sedia più alta di Montecitorio, torna a parlare dell'attualità politica. E lo fa, così come era successo per il caso porti e Ong, distanziandosi dalla linea di Matteo Salvini. Questa volta al centro dell'attenzione ci sono la sentenza della Cassazione sui fondi della Lega e la circolare del ministro dell'Interno che chiede alle commissioni per il diritto d'asilo una stretta sulla concessione dei permessi di soggiorno per motivi umanitari.

Mentre si trovava ad una assemblea dei cittadini della zona del Vasto del quartiere Vicaria a Napoli, il presidente della Camera non si è tirato indietro quando i cronisti lo hanno avvicinato per chiedergli un commento sull'assalto dei pm ai conti della Lega. Le parole di Fico sono state chiare: "Condivido il pensiero del ministro di Grazia e Giustizia: le sentenze vanno rispettate e questa è una sentenza definitiva che va rispettata. Tutto qui". Ieri, infatti, Bonafede aveva aperto una piccola crepa nel rapporto Lega-M5S evocando "scenari da seconda Repubblica". Certo: Di Maio, pur condividendo le frasi del collega, aveva spiegato di non aver "alcun imbarazzo verso questa vicenda, perché riguarda le questioni dei diamanti e lauree in Albania di Bossi". E non dunque il Carroccio di Salvini.

Resta il fatto che mentre il Carroccio parla di "processo politico" e fa appello a Mattarella, i grillini si smarcano. Chi più (leggi Bonafede e Fico), chi meno (Di maio). Ed è proprio il presidente della Camera che sembra voler assumere il ruolo di capo della ridotta grillina di chi non apprezza del tutto l'abbraccio a Salvini. Basti pensare alla questione Ong: Fico ha detto che lui, i porti, non li avrebbe chiusi; e non ha cambiato idea neppure quando, in una tesa telefonata serale, il capo politico del M5S gli ha ribattuto che "ci vuole rispetto, compattezza se vogliamo credere nel nostro progetto".

Di Maio non vorrebbe bastoni tra le ruote del carro giallo-verde. Eppure, sempre da Napoli, Fico non ha mancato di pizzicare il ministro dell'Interno (di nuovo) sul tema immigrazione.

Quando i cronisti gli hanno chiesto se era giusto ridurre la protezione umanitaria per i richiedenti asilo, Fico non si è fatto pregare ed ha risposto che per "si deve rispettare la legge, punto". La circolare del Viminale, insomma, non sembra incontrare il plauso del vertice di Montecitorio: "La legge è chiara - ha ripetuto - Le commissioni territoriali sono commissioni indipendenti e fanno il loro lavoro".

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