Anche in tempo di coronavirus, Pd e M5S continuano a litigare sulla giustizia. No, stavolta non è colpa di Matteo Renzi. A innescare la polemica è stato un intervento in Aula della deputata grillina Elisa Scutellà che, nel corso del dibattito di giovedì sera sul ddl Intercettazioni, ha tirato in ballo l'inchiesta Mondo di mezzo e le dichiarazioni di Emanuele Buzzi sui suoi rapporti con gli esponenti romani del Pd.
"Non ne sapevo nulla", dichiara il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, mentre le chat dei deputati dem si infiammano. "È Casaleggio a voler far saltare tutto? Oppure Di Battista?", si chiedono i piddini. Il ministro Federico D' Incà, riferisce il Messaggero, corre a scusarsi con i big del Pd, ma l'ex ministro Marco Minniti è inferocito e, rivolgendosi all'ex Guardasigilli Andrea Orlando, dice:"Voto solo per disciplina di partito, ma è l'ultima volta". Fassino è ancora più risoluto: "Voto solo per disciplina di partito, ma è l'ultima volta". I renziani, invece, spiegano: "Il decreto a noi non piaceva affatto ma mentre il Pd è preoccupato per le parole, noi siamo allarmati per i contenuti delle leggi M5s. Lo scontro è solo rinviato". Per il momento, non sono loro il problema dentro la maggioranza, dal momento che stanno trattando col Pd per le alleanze in vista delle prossime Regionali. "È l' ultima volta che seguiamo i Cinque stelle nel loro giustizialismo. Ora il ragionamento che accomuna tanti parlamentari occorre portare a casa dei risultati. C' è un problema di equilibrio, va marcata la distanza con il vecchio governo. Non possiamo sempre fare da sponda al Movimento 5 stelle", dicono dal Pd e le scuse della Scutellà sono servite solo a rimandare uno scontro che sembra sempre dietro l'angolo. "Abbiamo condiviso - dichiara il dem Walter Verini - il dl intercettazioni nonostante l' intervento della deputata M5s. Bisognerebbe però ricordare sempre che le parole sono pietre. E c' è il rischio che le pietre tirino altre pietre. Ma questo aggiunge è il momento del dialogo, l' importante è che la si finisca con le derive puramente identitarie".
Il punta a far incardinare la riforma del processo penale, comprendente l'accordo sulla prescrizione, quanto prima in Commissione Giustizia della Camera, prima delle Regionali. A fine marzo, infine, dovrebbe ritornare alla Camera la proposta di legge Costa che mira a bloccare la riforma Bonafede e che i renziani voteranno di nuovo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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