"Giusto pensare al dopo-incentivi ma no al cambio delle regole in corsa"

La deputata (Commissione Ambiente): "Da 5 mesi c'è troppa incertezza e così ci perdono imprese e famiglie. Ora rispettare tutte le scadenze"

"Giusto pensare al dopo-incentivi ma no al cambio delle regole in corsa"

Draghi affonda il superbonus. Ma la deputata di Forza Italia, Erica Mazzetti, membro della VIII commissione Ambiente, territori e lavori pubblici, sostiene che non si possono cambiare le regole del gioco.

Forza Italia che posizione ha?

«Sin da subito è stata favorevole a tutto quello che metteva in moto l'edilizia come ci ha insegnato il nostro presidente: l'edilizia non è costo per lo Stato ma un guadagno e l'economia può ripartire solo grazie all'edilizia. Se il Pil è aumentato si deve soprattutto a questo settore. Per questo dare addosso al superbonus è una follia. Forza Italia invece che urlare si è messa al lavoro preparando emendamenti da dare ai nostri ministri da presentare al governo in modifica del decreto legge sull'energia».

Ma un po' Draghi ha ragione.

«Ha ragione nel dire che non si può vivere di superbonus. Io sono stata la prima a dirlo un mese fa a Roma ad un convegno dal titolo Il dopo superbonus. Da liberale sarei contro i bonus ma due anni e mezzo fa una situazione straordinaria che è ancora in essere impose a un governo, non certo il nostro, di andare in questa direzione. È stato forse l'unico provvedimento che Forza Italia ha appoggiato perché sapevamo benissimo che solo così si poteva far ripartire l'economia».

E allora cosa criticate nelle parole di Draghi?

«Il fatto che i bonus sono in essere e ci sono precise date di scadenza da rispettare. Non possiamo certo pensare di fare un cambio in corsa delle regole del gioco. Sarebbe catastrofico per imprese e cittadini. Questo è ciò che ci chiedono gli imprenditori che hanno investito tutto il loro patrimonio economico e finanziario sul bonus edilizia».

Cosa vuole dire a Draghi?

«Che così non fa uno spregio ai 5Stelle, ma a tutte le imprese e i cittadini soffocati da un sistema incerto che va avanti da 5 mesi. Pensiamo pure ad un dopo bonus ma finché le regole sono ancora queste andiamo avanti così per non far morire quello che è stato creato in questi anni. Il mercato è già in fibrillazione, il settore già bloccato, certe dichiarazioni pubbliche non sono opportune; dobbiamo piuttosto mettere in tranquillità le imprese dando loro delle certezze».

Lei come procederebbe?

«Le date di scadenza già fissate non si toccano e così le regole fissate all'inizio. Stabilizzare il superbonus senza dover più intervenirci sopra, fino alla fine del 2023. Nel frattempo, il Parlamento lavori ad un dopo bonus. Non possiamo permetterci nel 2024 di tornare a prima del bonus ma va trovato un equilibrio».

Secondo Draghi i prezzi sono più che triplicati.

«È vero. Io sono geometra. Prima per fare il cappotto a una casa chiedevano 55 euro al metro quadro, adesso 250. Ma se Draghi sospetta una truffa allora faccia denuncia all'Antitrust. Il bonus è super controllato, sono impossibili le truffe. La cosa che crea più problemi è la cessione del credito che ha messo in tilt il sistema. Questa cosa va chiarita.

Il governo non deve vedere il superbonus come un costo perché non è così, ci vuole un cambio culturale e mentale in questo e considerare non solo quanto ha speso ma anche quanto ha guadagnato. Perché ogni soldo di chi investe nell'edilizia, poi torna».

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