Le scosse di assestamento della politica romana arrivano fino a Palazzo Lombardia. L'assessore regionale alla Casa Alessandro Mattinzoli, fedelissimo di Mariastella Gelmini, ha deciso di lasciare Forza Italia rimettendo le sue deleghe e il suo incarico di giunta nelle mani del presidente della Regione Attilio Fontana.
Lo ha annunciato ieri mattina, proprio nel giorno in cui la ministra, dopo aver abbandonando il movimento azzurro e il centrodestra, ha reso pubblica la sua imminente intesa politica con Carlo Calenda, segretario di «Azione».
«Stimo Gelmini ma il tema non è seguire la Gelmini. È che in questo momento condivido pienamente con lei la scelta» così Mattinzoli ha motivato una decisione («molto sofferta») che, a due mesi dalle Politiche e a 8 mesi dalle Regionali, si inserisce in un quadro di defezioni che ieri ha riguardato anche la deputata mantovana Anna Lisa Baroni e la collega Giusi Versace, eletta a Varese.
Già sindaco di Sirmione e vicepresidente della Provincia di Brescia, coordinatore provinciale di Fi, Mattinzoli ha comunicato le sue intenzioni direttamente al governatore, costretto a mettere mano alla squadra. I vertici di Forza Italia, trovatisi inaspettatamente alle prese con l'addio di Mattinzoli dalla giunta e col suo ritorno in Consiglio, hanno definito «deludente» l'uscita di scena, soprattutto dal punto di vista dello stile. «Non ha informato nessuno di noi - hanno detto Gianluca Comazzi (capogruppo) e Fabrizio Sala (capo-delegazione di Fi in giunta) - non una chiamata al capogruppo, non una chiamata al capodelegazione, non una chiamata al coordinatore regionale. Una totale mancanza di stile». «È troppo facile restare in un partito finché quest'ultimo ti garantisce ruoli istituzionali di grande prestigio per poi lasciarlo quando si teme di perdere la poltrona - hanno aggiunto - Probabilmente una tale decisione è stata forse dettata anche dal timore di poter perdere il suo ruolo durante la prossima campagna elettorale: ci auguriamo, più per lui che per noi, che dopo una lunga storia in Forza Italia Mattinzoli non rinneghi il suo percorso per finire in contenitori di sinistra come il Pd o Azione». Significativo che abbia voluto invece manifestare «solidarietà umana e politica» a Mattinzoli una consigliera regionale del Pd come Carmela Rozza. «Da assessore è stato un interlocutore attento» ha detto.
Le ripercussioni del terremoto romano, però, non lasciano indenne il campo della sinistra, dove tramonta anche a livello territoriale - almeno in Lombardia - l'ipotesi di un accordo fra Pd e 5 Stelle, primi artefici della crisi di governo.
«Ogni ragionamento per le regionali è prematuro, perché bisogna capire lo scenario nazionale - ha detto ieri il capogruppo Pd Fabio Pizzul - ma è evidente che quello che è accaduto a Roma pregiudica molti dei passi che fin qui abbiamo fatto anche in Lombardia nella costruzione di possibili alleanze anche per le regionali. Non possiamo avere l'atteggiamento degli amiconi a prescindere».
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