"Iniziamo dai più deboli, da quelli tagliati fuori da tutte le politiche di questo paese. Parliamo di quelli che non hanno lavoro, quelli che fanno impresa e non riescono ad arrivare a fine mese perché pagano più tasse che utili che incassano, e tutto quello che riguarda i diritti sociali". Luigi di Maio gongola per l'incarico conferito da Mattarella a Giuseppe Conte e mentre arriva a Montecitorio con i cronisti inizia a delineare le prime misure che il governo guidato dal giurista vorrebbe approvare. Sintomo che - per quanto Salvini sostenga il contrario - pare difficile che l'esecutivo riesca a non essere "mero esecutore" del contratto firmato dai due leader.
In fondo è stato lo stesso Conte ad ammetterlo nel discorso ufficiale da incaricato premier: "Esporrò alle Camere - ha detto al Quirinale - il programma basato sulle intese tra le forze politiche della maggioranza". Niente di più e niente di meno. Da cosa si partirà? Di Maio la racconta così: "Quanti diritti sociali sono stati distrutti dalla sinistra? Noi adesso li rimettiamo apposto". E allora ecco i primi punti della lista giallo-verde. Si va dai tagli a vitalizi e costi della politica (tema caro ai grillini, che saranno aiutati in questo dal presidente della Camera, Fico) alla "pace fiscale" tanto desiderata dai leghisti. Su questo punto bisognerà attendere gli sviluppi delle consultazioni e le decisioni di Conte e Mattarella sui nomi dei ministri. Savona ieri era dato in bilico (anche se la Lega non demorde) e potrebbe prendere il suo posto in via XX Settembre il salviniano di ferro Giorgetti.
C'è un motivo se Di Maio pare diretto al ministero del Lavoro e la Lega invece punta a Interno e Economia. "Quello (il lavoro, ndr) è un ambito nel quale vogliamo lavorare in maniera molto forte perchè tra crisi di aziende, gli imprenditori del Nord che vanno aiutati e i lavoratori che hanno decine di problemi legati a leggi assurde fatte in questi anni, crediamo che quello sia la nostra identità", ha detto il capo politico del M5S.
E lo stesso potrebbe ripetere Salvini guardando a immigrazione e sostegno alle pmi. È evidente che, per dare un segnale forte, i due partiti partiranno da qui per convincere gli italiani che questo è davvero il "governo del cambiamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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